Conservare i funghi porcini: due metodi per non perdere qualità e sapore

Gennaro Maiorano
Conservare i funghi porcini

Nei giorni scorsi ti abbiamo parlato di come conservare le castagne, un tradizionale frutto autunnale. Restiamo in tema e parliamo di un altro prodotto di questo periodo suggerendoti come poterlo conservare a lungo: i funghi porcini. Questa volta non parliamo di frutti ma di una vera e propria pianta, anche se la sua classificazione è molto complessa.

Molti di noi adorano passeggiare nelle campagna e andare alla ricerca di funghi, un’attività che però dovrebbe essere garantita soltanto ai più esperti considerato che molte specie sono pericolose. Purtroppo i funghi selvatici non li troviamo tutto l’anno, ecco perché è importante saperli conservare. Scopriamo allora insieme come fare.

Conservare i funghi porcini: come sceglierli e pulirli

Prima di vedere come conservare al meglio i funghi porcini è importante sapere come sceglierli e puirli. Il fungo porcino appartiene al genere Boletus. Ha un ampio cappello di colore scuro che può arrivare anche a 35 centimetri di diametro. Alcuni arrivano ad avere un peso di diversi chili. Il gambo, invece, è più chiaro.

Quando li raccogliete, se proprio potete scegliere, preferite quelli senza ammaccature o parti anneriti. Attenzione anche che sul cappello non abbiano buchi, probabilmente causati dai vermetti. Al tatto i funghi porcini devono essere compatti e sodi, in grado di restituire un profumo di muschio che è anche piacevole e intenso.

Come conservare i funghi porcini? Prima impariamo a pulirli

Fatta la vostra scelta dobbiamo pulirli. Attenzione. Evita di lavarli sotto l’acqua corrente. Una delle caratteristiche dei funghi porcini, infatti, è quella di riuscire ad assorbire molta acqua. In fase di cottura, però, i fungi porcini la rilasciano e questo provoca la perdita dei sapori.

Allora come fare? Munisciti di un coltellino, un panno di lino o più semplicemente carta assorbente e uno spazzolino. Elimina l’estremità del gambo, separa i gambi dalle teste e con lo spazzolino pulisci il fungo eliminando terriccio o altre impurità. A questo punto strofina il fungo con un panno bagnato. A questo punto vediamo come conservare i funghi porcini.

Conservare i funghi porcini con l’essiccazione

Uno dei metodi è l’essiccazione. I funghi porcini così conservati possono essere utilizzati per diverse ricette deliziose. Che ne dici di un risotto o dei taglioni?

Se già ti sta venendo l’acquolina in bocca non perdiamo tempo, vediamo come procedere.

Potrai decidere di essiccare i funghi porcini interi o tagliati a fettine. Con l’essiccazione a filo potrai infilare un grosso ago con un lungo filo di rete da cucina e bucare le fette di funghi come se dovessi realizzare una collana. Lascia un po’ di spazio tra una fetta e l’altra e appendi la collana di funghi al sole. Scegli un luogo arieggiato e aspetta 24 ore.

In alternativa potrete riporli in una cassetta di legno e lasciarli al sole. Dovrete girarli ogni 5-6 ore. Quando saranno pronti riponeteli in vasetti asciutti.

Se il clima non è dei migliori per questa procedura utilizza l’essiccazione al forno. Prendi i tuoi funghi tagliati a pezzetti e mettili in forno, ad una temperatura bassa, 50 o 60°. Lasciateli qui circa due ore ma tenete lo sportello leggermente aperto.

Come fare a sapere se un fungo è essiccato? Provate a spezzarne uno, se all’interno risulta ancora umido lasciatelo ancora essiccare.

Congelare i funghi

Se l’essiccazione non ti convince, potrai scegliere di conservare i funghi porcini congelandoli. Metteteli in congelatore ad una temperatura minima di -25 gradi. Prima cerca di tagliarli di dimensioni simili in modo tale che possano congelarsi tutti nello stesso tempo. A questo punto mettili in sacchetti facendo uscire l’aria in eccesso e lasciali lì in attesa di consumarli.

Per farli scongelare immergete i sacchetti ancora chiusi in acqua bollente. Sarà il modo giusto per farli ammorbidire senza assorbire l’acqua in eccesso.

Quanto tempo conservare i funghi porcini congelati? Il periodo opportuno è di non oltre 3 mesi. Di più, infatti, si corre il rischio che perdano gusto e consistenza. Buon appetito.

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