Un corso di chitarra battente ad Ortodonico. Così si valorizza la tradizione

Redazione Infocilento
Ortodonico

A due settimane dal primo incontro, avvenuto domenica 2 ottobre, entra nel vivo il corso di chitarra battente ad Ortodonico. Una iniziativa ideata, istituita e finanziata dalla Proloco locale e dal suo presidente Paolo Menza.

Corso di chitarra battente ad Ortodonico: l’iniziativa

L’associazione continua così, nel Comune di Montecorice, l’opera di divulgazione e ripristino delle tradizioni del Cilento Antico, dopo il corso di tarantella cilentana, tenutosi ad agosto ad Agnone, e dopo altre attività svoltesi negli anni scorsi, che hanno avuto consensi generali, come la creazione del Museo della Chitarra Battente e del Laboratorio di Liuteria intitolato ai F.lli De Luccia di Casigliano, stirpe di liutai che hanno diffuso l’artigianato e dato lustro alla liuteria cilentana nel mondo.

Proprio per imparare a suonare  la chitarra battente e per conoscere la sua storia, Alfonso Toscano, ricercatore e divulgatore di questo strumento autoctono, terrà, presso la sede del Museo, un corso al quale si sono iscritti sia allievi provenienti dall’area del Monte Stella che dagli Alburni.

La chitarra battente

La chitarra battente, detta anche “chitarra italiana” in contrapposizione alla chitarra “francese”,  per secoli ha rappresentato l’unico strumento a corda che accompagnava il canto e sosteneva il ballo nelle aie, nei cortili e in tutte le circostanze ludiche legate alle attività agricole, religiose e sociali.

Strumento a 5 ordini di corde, conobbe una vasta diffusione a partire dai primi decenni del XVIII secolo nel Lazio e in Campania e successivamente in Calabria e Puglia. Non essendo uno strumento da plettro, va suonata con uno specifico movimento ritmico della mano e delle dita che genera una sonorità “battente” caratterizzante generi musicali quali la tarantella, la pizzica, gli stornelli e la serenata.

L’intento del corso che partirà ad Ortodonico, è quello di riuscire a formare dei suonatori che, oltre a essere destinati a rivalutare nel territorio la memoria e l’uso di questo strumento, siano in grado di far rivivere e diffondere i repertori della tradizione orale, contribuendo a mantenere viva l’identità locale.

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