«Ospedale di Agropoli sia polo oncologico per l’area a sud di Salerno»

Sergio Pinto
Ospedale di Agropoli

Simone Valiante, già parlamentare Pd e figlio del compianto Antonio Valiante, interviene sul futuro della sanità nel Cilento e soprattutto su quello dell’ospedale di Agropoli. Il presidio sanitario, o quel che ne rimane, ancora è in balia di discussioni squisitamente politiche e delle prospettive future si conosce poco.

Simone Valiante: la proposta per l’ospedale di Agropoli

In questo contesto si inserisce la proposta di Valiante: «Dato per acquisito che non c’è nessuna volontà politica di fare una seconda Asl al momento, anche sul tema delicatissimo dell’assistenza oncologica, si può riaprire il dibattito su un secondo polo oncologico a sud di Salerno dopo quello di Pagani».

Insomma pensare per l’ospedale di Agropoli ad un futuro quale punto specialistico oncologico, al netto del reparto d’emergenza e di tutto ciò che comporta la rete di primo soccorso.

L’importanza della proposta

«Un lavoro già affrontato da mio padre nel 2010 e che portò al progetto con il dottore Carola in una società mista pubblico privato che finita la legislatura Bassolino venne abbandonato. – spiega Valiante – Oggi che si ripropone il problema del fabbisogno e di una nuova proposta oncologica sanitaria sul territorio ma che non riesce a mio avviso a garantire un’assistenza sanitaria integrata vera per le malattie neoplastiche, dalla diagnosi alla terapia, alla cura, dalla parte chirurgica all’area riabilitativa. Il tema Polo Oncologico ad Agropoli ritorna di estrema attualità. C’è il dato in una popolazione di 1,1 mln di abitanti non può essere garantita solo da un polo specialistico oppure sa protocolli d’intesa occasionali che si firmano con il Pascale ma che di fatto non garantiscono il percorso assistenziale integrato».

Simone Valiante non è nuovo a proposte per il territorio che riguardano soprattutto la Sanità che oggi in Campania vive un periodo non semplice, tra tagli dell’offerta, dei servizi e carenza di personale più volte segnalata dai sindacati.

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