Mancano cestini a Caprioli: «impossibile cestinare escrementi dei nostri cuccioli»

Ernesto Rocco
Cestini di raccolta escrementi

Spesso ci si lamenta dello scarso senso civico dei proprietari dei cani che quando accompagnano il loro amico a quattro zampe a fare una passeggiata non raccolgono i loro escrementi lasciandoli in strada. Un’omissione che oltre ad essere un problema per il decoro e l’igiene, rappresenta una trasgressione delle regole in vigore.

Mancano cestini a Caprioli: la segnalazione

Vi sono però casi in cui i proprietari di cani sono disposti ad adottare i giusti comportamenti ma sono disincentivati da alcune mancanza. E’ quanto accade a Pisciotta dove alcuni turisti della frazione costiera di Caprioli, in vacanza con il loro amico a quattro zampe, contestano l’assenza di cestini in strada per poter gettare via i rifiuti.

Il malcontento, rimasto silenzioso per alcune settimane, è emerso fuori negli ultimi giorni grazie a Concetta Galotto, presidente regionale Guardie Ambientali d’Italia in vacanza proprio a Caprioli. E’ lei a segnalare il problema e a chiedere un immediato intervento riparatore dell’amministrazione comunale.

La richiesta

«Non è possibile cestinare gli escrementi dei nostri cuccioli perché non esiste lungo tutto il tratto un cestino per rifiuti ordinari né tantomeno un cestino apposito per gli escrementi. Un disagio disarmante che desta malumore in tutti i vacanzieri», dice.

«Spero in un immediato intervento dell’amministrazione Comunale del Comune di Pisciotta, un appello lo rivolgo principalmente al Sindaco e all’assessore all’Ambiente», conclude Concetta Galotto.

Le regole

Raccogliere gli escrementi del proprio cane e pulire non è soltanto una regola di buon senso ma lo prevede la legge. A prescriverlo l’ordinanza del 6 agosto 2013 del Ministero della Salute:

“E’ fatto obbligo a chiunque conduca il cane in ambito urbano raccoglierne le feci e avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle stesse.”

Chi non raccoglie gli escrementi di cani o altri animali rischia una multa che può essere comminata anche se non si ha con sé il kit per la raccolta, ovvero paletta e sacchetto. Non pare contestabile neanche il fatto che i bisogni possano essere raccolti anche con altri mezzi (ad esempio dei fazzoletti).

Le regole per gli escrementi solidi valgono anche per quelli liquidi: se il cane fa la pipì su un muro condominiale o sulla ruota di una macchina altrui, il padrone deve pulire con dell’acqua.

Ma ci sono anche sanzioni più gravi: se il cane fa i propri bisogni su beni di interesse storico o artistico e il padrone non li raccoglie, il Codice penale prevede addirittura la reclusione da 3 mesi a un anno a cui va aggiunta  la multa da 1.000 a 3.000 euro.

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