Elezioni ad Agropoli: ecco cosa potrebbe cambiare con il ricorso

Ernesto Rocco

AGROPOLI. Saranno i giudici del Tar a valutare se vi sono state anomalie nelle operazioni di voto dello scorso 12 giugno e nei successivi scrutini. Il gruppo politico Liberi e Forti, guidato dal candidato sindaco Raffaele Pesce, ha dato seguito alle contestazioni già mosse all’indomani delle elezioni presentando ricorso al Tribunale Amministrativo.

Elezioni ad Agropoli: i motivi del ricorso

Il presupposto per chiamare in causa i giudici è arrivato dalla stessa commissione elettorale che ha impiegato quasi due settimane per arrivare alla proclamazione del sindaco e dei consiglieri comunali eletti, evidenziando al contempo una serie di «gravi incongruenze».

Si tratta soltanto di errori materiali o c’è qualcosa di più che potrebbe aver alterato la scelta degli elettori? Sarà il Tar a stabilirlo. Qualora anche i giudici amministrativi dovessero riscontrare errori, potrebbe essere disposto un riconteggio delle schede o addirittura un ritorno alle urne per le sezioni incriminate.

Il risultato delle urne

Con 6.610 delle preferenze (53%), era stato Roberto Antonio Mutalipassi ad aggiudicarsi la vittoria al primo turno. Raffaele Pesce aveva conquistato 2.670 voti (21,6%). A seguire Massimo La Porta (16,02%) ed Elvira Serra (9,04).

Soltanto poche centinaia di voti non hanno permesso a Pesce di arrivare al ballottaggio e appena cinque preferenze in più alla lista Liberi e Forti avrebbero fatto scattare il secondo consigliere, con l’ingresso in assise di Riccardo Milillo a discapito di Gerardo Santosuosso, eletto nelle liste a sostegno di Massimo La Porta.

Anche nelle altre liste, dove ci sono consiglieri distanti tra di loro di pochi voti, un eventuale riconteggio delle schede potrebbe cambiare qualcosa. Ma è soprattutto sulla vittoria al primo turno che in molti si attendono sorprese.

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