Appello per Velia: «La città di Parmenide. Assediata dal non essere»

Luisa Monaco

ASCEA. Una petizione on line per Velia, la città di Parmenide. E’ l’iniziativa lanciata a seguito delle polemiche che hanno interessato il resort restaurato a ridosso della spiaggia di Velia che, a detta di molti, snatura il paesaggio, la sua cultura e soprattutto la sua storia.

Così, Pino Ferraro, Nino Daniele, hanno scelto di lanciare una raccolta firme tramite il web affinché parta una forte mobilitazione per riscoprire i valori e principi della Scuola Eleatica e affinché la stessa «sia generatrice di futuro».

«C’è un diritto dei luoghi che reclamano il dovere di onorare la memoria di chi li ha resi patrimonio dell’Umanità. Elea è Parmenide. Il nome della città è la sua scuola», scrivono i promotori dell’iniziativa, ricordando che proprio qui è nata la filosofia dell’Essere e Pensare.

«Quando essere e pensare non sono lo stesso – si legge nella petizione-appello – si perde la dimensione vera del vivere e dell’abitare. Non si possono realizzare opere senza pensare né si può pensare di agire senza la cura dell’essere. Elea reclama il diritto di rappresentare la “città cattedra” dell’educazione filosofica, politica, giuridica, scientifica, umana».

Da queste considerazioni deriva il pensiero sul discusso resort presente sulla spiaggia: «Chiunque arrivi dal mare ad Elea, Velia per i Romani, in Marina di Ascea, nel Parco del Cilento e del Vallo della di Diano, vede la stessa Acropoli, vede lo stesso cielo, immagina la stessa città e la stessa dea auriga di Parmenide che la governa con sapienza. Deprecabile, inaccettabile, ignobile è che quella vista sia sfregiata, già da troppo tempo, dal cemento dell’abusivismo edilizio, che viola il grado più elementare di rispetto del patrimonio di umanità. È ora che quell’esecrabile scempio venga rimosso, prima che una nuova destinazione, annunciata dal Comune di Ascea come di “pubblico di interesse”, manifesti pubblicamente la prepotenza dell’interesse privato che distrugge ad un tempo passato e futuro. È ora che parlamentari europei presentino denuncia formale e che l’Unione Europea intervenga come soggetto in causa per riportare Elea alla vista che la rispetti avviando il processo di istituzione in questi territori di un’Università internazionale dell’Essere e Pensare».

Di qui l’appello «a difesa del diritto di inviolabilità del luogo e per la costruzione di un’Università mondiale dell’essere e del pensare. Ai piedi della Porta dove è nata la Filosofia e ha radici la Cultura Occidentale, da edificare permanentemente non per chiudersi in un recinto di archivio, ma per aprirsi a nuove ricerche e nuovi orizzonti ispirati da Parmenide e Zenone, dai filosofi e medici, dai legislatori del saggio governo che avevano in spregio i tiranni. Nuove ricerche che guidino il cammino mirando al centro del cerchio della verità, che circoscrive la via di ogni persona che voglia significare la propria appartenenza alla bellezza che è divina e al bene che è umano».

Condividi questo articolo
Exit mobile version