Da Rocca Cilento ad Ascea: le grandi opere che fanno discutere

Ernesto Rocco

Costruire, ristrutturare, ampliare, trasformare il territorio e i suoi beni architettonici. E’ questa la strada per il progresso e il rilancio del territorio? Di questo si discute negli ultimi giorni nelle piazze reali e virtuali, con pareri più o meno contrastanti.

Ad innescare il dibattito due diversi episodi: l’inaugurazione del castello di Rocca Cilento e la ristrutturazione di quella che un tempo era Villa Sacro Cuore, ad Ascea Marina.

Il restauro di Villa Sacro Cuore

Partiamo proprio da quest’ultima. Si tratta di un edificio costruito nel ’65 per volontà del vescovo Biagio D’Agostino. Negli anni recenti è stato meta di gruppi di preghiera, specie d’estate. Nel 2019 l’attuale vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania, Ciro Miniero, espresse la volontà di eseguire un progetto di recupero ambientale e paesaggistico del complesso. Nel 2019 il via libera del consiglio comunale, con voto favorevole anche del consigliere di minoranza Egidio Criscuolo.

Oggi, a lavori quasi ultimati, c’è chi contesta l’alto impatto della struttura che da mare si presenta come un grosso edificio bianco tra il verde della collina e l’azzurro del mare, ai piedi dell’antica torre di Velia.

Una soluzione che crea perplessità e polemiche anche se c’è chi evidenzia come anche in origine il Sacro Cuore risultasse inadeguato al contesto. «Era questo l’unico modo per riqualificare l’edificio?» Si chiede qualcuno.

La struttura che sorge a pochi metri da mare è destinata a diventare albergo e ristorante. Un hotel a quattro stelle con tutti i comfort. Ecco perché c’è chi accoglie positivamente un’opera che ha comunque ottenuto tutti i pareri dalle autorità preposte e che sembra destinata a dare un impulso all’economia locale.

Ma è solo così che si rilancia il territorio?

Il caso del castello di Rocca Cilento

Se lo chiedono anche quanti osservano il castello di Rocca Cilento, di recente inaugurazione. La struttura originaria per diversi cultori e amanti di storia locale sarebbe stata eccessivamente stravolta per creare un castello delle favole. Un restauro, dunque, che non avrebbe salvaguardato la storia e l’architettura locale.

Così, ai tanti commenti entusiasti per un complesso che sembra avere le potenzialità per rilanciare l’intero comprensorio, si contrappongono quelli di chi avrebbero voluto un restauro più coerente con il passato, nel rispetto della storia e degli accadimenti che videro il maniero protagonista.

Le critiche non si risparmiano ma chi ha visto il castello della famiglia Sgueglia da vicino scommette sulle alte potenzialità, destinate ad influire su questo angolo di Cilento e in particolare sull’economia del comune di Lustra che intanto sul suo sito istituzionale continua a mostrare orgogliosamente le vecchie immagini dell’edificio.

La struttura, infatti, ospiterà grandi eventi di lusso. Molte sono le prenotazioni e probabilmente le camere disponibili non basteranno per accogliere tutti i partecipanti.

Ecco perché nel centro cilentano si stanno attrezzando per aprire nuove strutture ricettive e chissà che il borgo di Rocca Cilento non torni a vivere uscendo da quello stato di apatia e isolamento in cui era piombato.

Ma nonostante tutto c’è chi si continua a chiedere: «è questa la vera strada per il rilancio del territorio?»

Condividi questo articolo
Exit mobile version