CASTELLABATE. “È molto grave ciò che è accaduto nelle scorse ore a Castellabate. L’amministrazione comunale ha bollato i nostri manifesti pubblici come “abusivi”, dichiarando di conseguenza abusiva la nostra voce. Parlare, farsi sentire, esprimere un proprio parere sono diritti sacri ed inviolabili e la nostra Costituzione li difende strenuamente. Un qualcosa che, evidentemente, a Castellabate non ha il medesimo valore che nel resto d’Italia”.
Con queste forti parole, l’esponente del gruppo consiliare “Castellabate al Centro” Domenico Di Luccia racconta la decisione dell’amministrazione comunale guidata da Marco Rizzo di apporre ai manifesti affissi dalla minoranza una striscia che, con tanto di simbolo del Comune,riporta la scritta “Abusivo”. Per il capogruppo si tratta di una grave violazione della libertà di parola e di espressione, ma anche del significato più puro della parola “democrazia”.
“A Castellabate abbiamo assistito ad un’esecuzione sommaria della democrazia che, dopo essere stata giustiziata, è stata anche violentata”.
“Quello firmato da me e dal consigliere Catina Tortora, componenti del gruppo consiliare “Castellabate al Centro”, è un manifesto pubblico affisso nelle bacheche apposite in cui denunciamo uno sperpero di denaro pubblico – aggiunge Di Luccia – la maggioranza, o una parte di essa, non avendo argomenti per ribattere tenta di metterci il bavaglio. Ciò accadeva quando a capo del Paese c’era un certo Benito Mussolini e la forma di governo non era la democrazia, di cui piangiamo la scomparsa, ma la dittatura. Anche allora si censurava la voce degli oppositori – attacca – ma adesso viviamo in libertà e queste azioni non possono essere tollerate”.
Il gruppo di minoranza, ritenendo l’iniziativa di Palazzo di Città un grave affronto, decide di interrogare l’amministrazione e di far presente l’accadimento anche al Prefetto.
“Abbiamo prodotto trenta manifesti e li abbiamo affissi negli appositi spazi per la comunicazione politica-istituzionale – dicono Di Luccia e Tortora – ma in data 11 di aprile solo su di essi è stato incollato la scritta “Abusivo” ad opera del Comune di Castellabate, mentre altre pubblicità, ben visibili anche in altri luoghi del comune, sono state risparmiate. La comunicazione politica – le loro parole – è una forma di democrazia e nessuno può né deve permettersi di fermarla. È vero – fanno mea culpa – non abbiamo pagato il relativo tributo e alla luce di ciò chiediamo al sindaco, dunque, il regolamento sulle affissioni pubbliche dei manifesti, le richieste pervenute al Comune di Castellabate negli ultimi sei mesi, le affissioni della fascia “Abusivo” degli ultimi sei mesi, le richieste e gli eventuali pagamenti di pubbliche affissioni politiche del gruppo politico “Siamo Castellabate” della precedente consiliatura (una parte del quale oggi occupa le poltrone più importanti di Palazzo di Città) ed infine di conoscere eventuali ingerenze politiche nel comportamento altamente irrispettoso nei confronti di un gruppo politico di opposizione. Chiediamo al sindaco una risposta scritta alla nostra interrogazione”.
“Ovviamente non ci fermiamo qui – chiosano – e informato il prefetto, attendiamo un suo parere in merito”.