Truffa del pacco: il sindaco di Perito lancia l’allarme

Roberta Foccillo

PERITO. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Carlo Cirillo, tramite i canali social ufficiali del Comune, ha emanato un avviso per invitare i cittadini a fare attenzione alle truffe; in special modo, la “truffa del pacco”.

Il sindaco di Perito, invita i cittadini a fare attenzione

In seguito a diverse segnalazioni arrivate dai cittadini, invito tutti a diffidare di qualsiasi email o telefonata, riguardante la consegna di pacchi non ordinati: si tratta, nello specifico, di truffe in cui è facile cadere se distratti o si ha poca dimestichezza con le consegne di ordini effettuati online“- così fanno sapere da palazzo di città.

Ecco come operano i truffatori

Il modus operandi è ormai noto: i truffatori chiamano sul telefono di casa, informando, spesso persone anziane, che c’è un pacco destinato ad un figlio o un nipote. Successivamente gli autori del raggiro effettuano un’altra telefonata finendosi proprio il familiare della vittima e confermando che per ricevere il pacco dal corriere è necessario anticipare una somma di denaro.

Il piano è ben architettato poiché dall’altro lato dell’apparecchio ci sono persone che conoscono le abitudini degli anziani e i nomi dei loro parenti.

Vademecum delle forze dell’ordine

Diversi i casi finora sventati. Di qui l’invito da parte delle forze dell’ordine a non aprire o fare entrare in casa gli sconosciuti; a non mandare i bambini ad aprire la porta e comunque a controllare sempre dallo spioncino chi si ha di fronte, non rispondere ad alcuna mail che dovesse arrivare sul pc e di non parlare al telefono con persone che non siamo certi di conoscere.

In caso di consegna di lettere o pacchi è opportuno fare in modo che vengano lasciati nella cassetta della posta o sullo zerbino di casa. I carabinieri invitano anche ad avere sempre a portata di mano un’agenda con i numeri di pubblica utilità.

Inoltre non vanno dati soldi agli sconosciuti che dicono di essere funzionari di enti pubblici o privati. In caso di ulteriori dubbi è possibile contattare le forze dell’ordine.

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