Andriy Shevchenko parla Agropoli: ricordo la generosità della gente

Ernesto Rocco

AGROPOLI. «Dovevamo giocare un torneo. Roma è una città meravigliosa, grandiosa, ma è ad Agropoli che ho scoperto la generosità e l’affetto degli italiani. Eravamo ospiti di una famiglia che mi ha regalato il mio primo paio di jeans. E anche se abbiamo battuto in finale la squadra di casa, con 5 gol miei, mi hanno dato qualche lira con cui presi un rasoio Gilette per mio padre Nikolay e un profumo per mia mamma e mia sorella». Così Andriy Shevchenko ricorda Agropoli, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Andriy Shevchenko: l’intervista

L’ex calciatore ucraino, oggi allenatore (l’ultima esperienza poco fortunata è stata al Genoa), è stato intervistato per raccontare la difficile situazione che vive il suo Paese, e ancora una volta ha riservato parole di affetto per Agropoli, dove fu protagonista del Torneo Internazionale di Calcio giovanile.

Un’esperienza che gli è rimasta impressa nel cuore, considerato che già in altre occasioni Andriy Shevchenko l’ha rievocata sulla stampa nazionale. Sempre al Corriere della Sera, un anno fa, rammentò di come i ragazzini della Dinamo Kiev furono ben accolti dalla comunità locale.

«Noi eravamo ripiegati su noi stessi, istruiti a non dare confidenza. Invece ci sciogliemmo come neve al sole. La gente ci sorrideva, ci accoglieva con gentilezza. Ricordo di aver pensato che un giorno mi sarebbe piaciuto tornarci»

Andriy Shevchenko

Il rapporto tra l’ex calciatore e Agropoli

Anche gli agropolesi, ancora oggi, a distanza di anni, ricordano Andriy Shevchenko che dimostrò in campo da subito le sue qualità da calciatore.

Andriy Shevchenko intervistato da Tele Agropoli Cilento

«Chi accoglieva i ragazzi di Kiev veniva subito colpito da un dettaglio: la colazione del giorno dell’arrivo è fatta di due pezzi di pane nero e due fette di lardo. In paese ci si dà subito da fare per fare sentire a loro agio gli ospiti d’ onore del torneo, lo stesso Andriy Shevchenko ricorda sempre con piacere la sua prima Italia.

In campo, però, i ragazzi della Dinamo non fanno intenerire nessuno. Nelle prime due partite, contro la Battipagliese e contro la Spes, vincono 6-0 e 4-1. Tutti rimangono colpiti dalla disciplina tattica della Dinamo Kiev, la vera attrazione è però un peperino che nessuno riesce a fermare. È Andriy, che gioca assieme a Cerasimenko e Sobokiev, che faranno parte negli anni successivi della prima squadra. Nemmeno i francesi del Toulon, il Maradona-Bruscolotti, il Casablanca e la Repubblica di San Marino riescono a fermare la Dinamo, spinta anche dai dieci gol di Shevchenko.

Andriy viene adottato dalla cittadina, diventa però lo spauracchio della formazione locale, il Dopolavoro Ferroviario, che sfida in finale la Dinamo. Nei primi venti minuti Sheva travolge tutto: segna cinque gol, la gara non ha storia, finisce 10-0. Shevchenko torna a Kiev vincitore, ad Agropoli è una stella.

Ernesto Apicella, cultore di storia locale

Gli osservatori lì presenti segnarono subito il suo nome sul loro taccuino. Il resto è storia calcistica.

La proposta di cittadinanza onoraria

Il Comune di Agropoli sta valutando la possibilità di conferire ad Andriy Shevchenko la cittadinanza onoraria della città, anche quale simbolo d’unione

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