Alta velocità, San Giovanni a Piro: “puntare su tratta storica”

Ernesto Rocco
Frecciarossa

SAN GIOVANNI A PIRO. L’amministrazione comunale di San Giovanni a Piro, con apposito atto deliberativo, ha deciso di fare voti alla Regione Campania, alla presidenza del Consiglio dei Ministri e alla Presidenza dell’Unione Europea, affinché per l’alta velocità Salerno – Reggio Calabria si consideri l’opportunità di puntare sulla tratta ferroviaria Tirrenica già esistente, anziché progettare la realizzazione di un nuovo tracciato.

Di fatto la giunta Palazzo ha deciso di fare proprie le proposte dell’avvocato Franco Maldonato, il quale nei mesi scorsi aveva già scritto ai vertici dell’UE per sottolineare l’opportunità di procedere sulla riqualificazione della linea storica (leggi qui).

Diverse le ragioni a sostegno di tale tesi: la nuova linea alta velocità immaginata nella tratta Battipaglia – Praja a Mare, dovrebbe transitare per il Vallo di Diano, tagliando fuori l’intero Cilento costiero. Ma l’opera presenterebbe diverse criticità. Innanzitutto risulterebbe incompatibile con le scelte green del Governo considerato che richiederebbe lo stravolgimento dell’intero ecosistema.

«L’opzione adottata (che per comodità definiremo: montana) prevede un inconsulto e irrazionale stravolgimento dell’ecosistema naturalistico-orografico del Massiccio degli Alburni, che, per ospitare la nuova linea sarà interessato da una attività di escavazione per gallerie pari a circa 18.000.000 di m3», aveva evidenziato Maldonato; un’altra galleria dovrebbe sorgere nel Comune di Montesano per raggiungere la Basilicata e poi tornare «irragionevolmente» verso il mare. I rischi sarebbero anche per il Vallo di Diano che è una «pianura di grande pregio naturalistico e storico-culturale».

Ma queste non sono le uniche motivazioni che giustificherebbero l’investimento sulla tratta storica: ce ne sono anche di natura economica. La stessa Rfi in un documento del 2021 «dava atto che la linea storica necessitava soltanto di adeguamento, che fino ad Ogliastro la tratta presentava livelli prestazionali adeguati e solo da Sapri a
Reggio Calabria si poneva la necessità della velocizzazione»
.

Questi elementi, che rientrano nell’ambito di uno studio più complesso elaborato dall’avvocato Maldonato, rappresentano le ragioni per cui San Giovanni a Piro ha deciso di scendere in campo per salvaguardare la tratta tirrenica meridionale come linea alta velocità.

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