Vallo in festa per la traslazione del sangue di San Pantaleone

Antonio Pagano
San Pantaleone

 VALLO DELLA LUCANIA. Domenica 14 novembre è la ricorrenza della traslazione del sangue di San Pantaleone, patrono della città di Vallo della Lucania e di tutta la diocesi. La traslazione del sangue è un fatto storico in quanto risale circa al 1700.

“L’annuale celebrazione della festa della Traslazione della preziosa Reliquia del Sangue di San Pantaleone , donata alla nostra comunità nel 1741 grazie al sacerdote don Nicola Merola, richiama alla mente le parole della lettera agli Ebrei, dove leggiamo,” Non avete ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato” – spiega il parroco Don Aniello Adinolfi – San Pantaleone è stato chiamato a testimoniare Gesù fino all’effusione del sangue, quel sangue che, prelevato dall’ampolla di Ravello, noi veneriamo nella nostra Cattedrale, e che a differenza di Ravello, dove si liquefa solitamente il 27 luglio di ogni anno, qui da noi è sempre liquido. ” Il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani!” scriveva Tertulliano nel III secolo. Dal sacrificio dei martiri, la Chiesa ha ricevuto e riceve anche oggi vitalità e sviluppo. Venerando il sangue di San Pantaleone, versato per amore di Gesù, impegniamoci anche noi ad essere coraggiosi testimoni del Vangelo”, conclude.

Le celebrazioni sono iniziate ieri con l’intronizzazione della statua del Santo medico e martire e continueranno fino a sabato 13 dove alle ore 17.30 ci sarà l’Esposizione della Reliquia del Sangue e i Solenni Vespri presieduti dal Vescovo Mons. Ciro Miniero. Al termine presentazione del restauro della tela di Vito Formisano, offerto dal figlio Franco in riconoscente memoria del padre. Nella mattinata di domenica 14, giorno di festa, si svolgeranno tre messe (8.00 – 10.30 e 12.00) mentre nel pomeriggio ci sarà la Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo a partire dalle ore 17.30. Il 15 novembre alle ore 17.00 sarà celebrata una Santa Messa con l’Arciconfraternita di San Pantaleone in suffragio dei confratelli defunti; al termine, reposizione della statua del Santo Patrono.

SAN PANTALEONE

Pantaleone (in tutto simile al leone), visse e subì il martirio nella città di Nicomedia, in Bitinia. Medico alla corte imperiale, convertito al cristianesimo dal sacerdote Ermolao, fu denunciato dai suoi colleghi all’imperatore Diocleziano, che lo fece decapitare dopo atroci torture il 27 luglio del 305. Il culto in suo onore si diffuse sia in oriente sia in occidente. Nel medioevo fu annoverato tra i quattordici Santi ausiliatori.
In oriente è venerato come uno dei medici anàrgiri (che esercitavano la professione senza compenso) ed è conosciuto con il nome di Pantaleemon (tutto misericordia), nome che lo stesso Cristo gli avrebbe dato durante la passione, per il generoso perdono offerto ai suoi torturatori. A lui è intitolata la chiesa principale del Monte Athos.
A Vallo della Lucania la devozione per il Santo Medico e Martire fu certamente introdotta dai monaci basiliani del monastero di S. Maria di Pattano. Con l’erezione della Diocesi nel 1851, S. Pantaleone ne divenne il protettore principale, e la sua chiesa di Vallo della Lucania fu elevata a Cattedrale. In essa è custodito il busto reliquiario ligneo, rivestito di argento, e la reliquia del Sangue, prelevato dall’ampolla conservata nel Duomo di Ravello.
La solennità liturgica di S. Pantaleone ricorre il 27 luglio, anniversario del suo martirio, mentre la festa della traslazione della reliquia del Sangue si celebra la penultima domenica dell’anno liturgico.

Foto in evidenza: Giuseppe Palladino

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