Francesca D’Angelo: “Vivo emozioni continue, quelle in Nazionale non potrò mai scordarle”

Christian Vitale
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Francesca D'Angelo

Francesca Pia D’Angelo è una giovane cestita, alta un metro e 82 centimetri, tra i profili più interessanti nel panorama italiano nella palla a spicchi femminile. La giocatrice di basket è originaria di Roccadaspide, ed è cresciuta nel settore giovanile della Polisportiva Basket Capaccio per poi passare nel 2017 alla PB Battipaglia.

Francesca D’Angelo: l’intervista alla cestita cilentana

L’ala cilentana, nata il 1 luglio 2001, si è legata successivamente alla Stella Azzurra Roma prima di giocare con le casacche delle emiliane dell’Academy Mirabello e della Meccanica Nova Vigarano e le piemontesi del Castelnuovo Scrivia tra Serie A e Serie A2. Per Francesca Pia D’Angelo, poi, apparizioni in Nazionale sia in Under 17 che nell’Under 20, come successo recentemente in Bulgaria.

Francesca D’Angelo come e quando si è innamorata del mondo del basket?

“Quando ho toccato la prima volta la palla da basket avevo 11 anni. Nel mio paese avevano organizzato un torneo di pallacanestro. Decisi così di provare: iniziai a palleggiare e da lì iniziò tutto. Forse la cosa che mi appassionava di più era proprio correre inseguendo una palla, poi con il tempo mi sono innamorata di tutte le regole e soprattutto delle competizioni”.

I tuoi primi passi tra Capaccio e Battipaglia. Che ricordi hai di quegli anni?

A Capaccio vedevo il basket solo come divertimento. A Battipaglia ho iniziato a guardarlo sotto un profilo diverso: era diventato più di una semplice competizione anche perché in quell’anno ho avuto la possibilità di partecipare alle mie prime finali nazionali con l’Under 16“.

Francesca D’Angelo

La tua crescita sul parquet ti ha portato lontano da casa cominciando da Roma. Come è andata quell’esperienza? Quali erano i timori e quale le speranze?

“Sicuramente c’era la paura di non potercela fare, perché era la mia prima esperienza fuori casa e pensavo di non essere abbastanza matura e pronta per affrontare un’esperienza del genere. Devo dire però che mi sono subito ambientata, inizialmente ho avuto un po’ di difficoltà ad allineare scuola e sport, ma la società mi ha sempre aiutata”.

Per te, poi, le prime chiamate in Nazionale, con l’under 17. Cosa hai provato la prima convocazione per il raduno di Caorle? Come è stato il tuo rapporto con l’azzurro?

“È stata una gioia immensa, visto che io penso che la Nazionale sia uno dei maggior obiettivi a cui uno giocatore possa ambire. Mi sono trovata a confrontarmi con le ragazze più forti d’italia, inizialmente è stato difficile e l’ansia era molta, ma l’esperienza è stata unica”.

Francesca D’Angelo

Poi il tuo passaggio con le emiliane del Vigarano dove ti sei confrontato con la massima serie. Pensavi di bruciare cosi velocemente le tappe? Per te 19 presenze in Serie A, soddisfatta di quanto fatto?

“Sicuramente anche questa è stata un’esperienza bellissima. Sono soddisfatta perché potevo allenarmi con persone più grandi di me e molto più esperte, avendo cosi la possibilità di migliorare. Penso di non averla vissuta a pieno, forse perché non ero ancora pronta a quel palcoscenico. Ovviamente spero di tornaci quando sarò pienamente all’altezza della massima categoria”.

Poi il trasferimento al Castelnuovo Scrivia. Due stagioni, complicate per la diffusione del virus, in Serie A2 con le piemontesi. Come sono andate questi due campionati per te?

È stata la mia prima esperienza in A2 e ho vissuto i due anni in maniera diversa. Nel primo non ho avuto tanto spazio e di conseguenza avevo meno responsabilità, in più non siamo riuscire a concludere la stagione per il Covid. Il passato campionato è stato, invece, esattamente l’opposto. Inoltre a metà stagione una delle lunghe titolari si è infortunata: ho sempre cercato di dare alla squadra quello che serviva e penso di esserci riuscita in parte”.

Francesca D’Angelo

Per te recentemente un’altra importante manifestazione con l’under 20. Cinque successi su cinque gare e per te 13 punti. Soddisfatta?

“Si, sono molto soddisfatta, aldilà delle vittorie, è stata un’esperienza unica. Quei pochi giorni mi hanno aiutato a capire devo posso migliorare e dove devo lavorare”.

La prossima stagione con quale maglia ti vedremo? Quali saranno i tuoi obiettivi?

“La prossima stagione giocherò ancora con Castelnuovo. Diciamo che gli obiettivi sono tanti sia al livello di squadra sia personali. Penso che l’importante sia lavorare al meglio poi arriveranno da se”.

Fino ad ora quale è l’emozione più bella che leghi a questo sport?

“Vivo un’emozione continua tutti i giorni, in particolare quando metto piede su un parquet. Difficile scegliere un singolo momento però le esperienze in Nazionale non potrò mai scordarle”.

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