Si torna a scavare sull’Acropoli di Velia

Elena Matarazzo

ASCEA. Si ritorna a scavare sull’Acropoli di Elea-Velia con un programma di indagini vario e impegnativo, composto di numerosi sondaggi. Dal primo di questi, tra il teatro, il quartiere abitativo più antico della città e l’altura del Santuario di Poseidone, laddove il promontorio della città cede ad un dolce passaggio, una prima novità.

Gli scavi sull’Acropoli di Velia

«Da questo luogo, mai interessato da indagini documentate, gli scavi conducono la nostra attenzione all’antica superficie della città, quella di qualche millennio fa, quella solcata da altri uomini che con altra lingua, conoscenza, intenzione e memoria curavano, quella superficie sommersa che riportiamo alla luce con rispetto e curiosità», osservano dal parco archeologico.

I ritrovamenti

Emerge dalle ricerche nell’Acropoli una base «modellata con fosse circolari, ravvicinate, poco profonde, scavate nel duro banco di arenaria. Simili a diverse altre che, ritrovate altrove nei decenni passati, probabilmente non hanno mai ricevuto una esauriente spiegazione. Si scava per questo. Per condurre noi stessi in un altro tempo e tentare di capirne il funzionamento».

A che servono queste fosse? Raccolta d’acqua, conservazione di derrate, smaltimento di rifiuti, manifattura?

Le visite

Lo scavo dell’Acropoli può essere visitato tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 16.30, con la possibilità di parlare con gli addetti ai lavori e scoprire il dietro le quinte di uno scavo archeologico.

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