L’arte protagonista a Caselle in Pittari con Giulio Greco e Walter De Navazio

Redazione Infocilento

Giulio Greco nato a Caselle in Pittari nel 1949 e Walter De Navazio nato a Bell Ville nel 1887, in Argentina, ma originario di Caselle in Pittari. Due artisti in mostra nel centro cilentano. L’esposizione nella Casa comunale si inaugurerà sabato 7 agosto alle ore 20.30, e sarà dedicata principalmente ai quadri di Greco, con una parte importante anche per de Navazio. Sarà infatti costituita da una serie di piccole ma straordinarie opere.

Si tratta di un evento completamente fuori dal mercato dell’arte, fuori da un percorso comune. “Vorremmo – ha detto il prof. Andrea Mancini curatore della manifestazione – che questi lavori di Greco entrassero nelle case delle persone, soprattutto di quelli che vengono da terre più o meno lontane, che si sono spostati per motivi di lavoro, di sopravvivenza. Poi eventualmente anche altri, in grado di capire le implicazioni di quanto stiamo scrivendo. Ci piace che la memoria diventi un diritto: questo lo slogan delle manifestazioni del Comune di Caselle in Pittari, che lo stesso Greco ha scelto per il pittore Walter de Navazio”.

I soldi raccolti andranno al Comitato intitolato a de Navazio. Ci saranno nei prossimi mesi importanti manifestazioni che lavorano in questo senso, organizzate in tante parti del mondo, “Quelle – dice Gianluca Ragone, Consigliere comunale con delega alla Cultura – dove le persone hanno spostato il loro corpo ma, non la loro mente, il loro agire, il loro ricercare, la loro anima appunto: che resta saldamente legata ai luoghi d’origine, come pensiamo sia giusto”.

La mostra sarà inaugurata dal Sindaco Giampiero Nuzzo e da Mariano Pellegrino, membro del Comitato Walter de Navazio, alla presenza dell’intero Consiglio comunale.

Greco e De Navazio… di Andrea Mancini

Giulio Greco è nato a Caselle in Pittari nel 1949. Questi non sono dei semplici dati biografici, per Greco rappresentano un vero punto di partenza. Quante volte ha tratteggiato lo skyline del suo paese, con l’immagine di un emigrante di spalle, che se na va, con la sua valigia di cartone, quante volte quell’emigrante è tornato a casa, senza mai recidere il cordone che lo teneva legato a quella sacca, a quel liquido amniotico che ne aveva decretato la nascita, i primi anni, lo sviluppo e – anche questo tutt’altro che un caso – lo strano rapporto, quasi medianico con un altro pittore, nato stavolta a fine 800, di là dall’Oceano, anche se legato al suo stesso paese, a Caselle, da dove proveniva il padre e dove sarebbe tornato, intorno al 1920.

Stiamo parlando di Walter de Navazio, del rapporto che Greco ha creato con il pittore argentino, ma soprattutto con il suo mondo, un rapporto che quest’anno, nel centenario della morte, il 23 maggio 2021 è tornato a sbocciare a Caselle, ma anche in Toscana, in Umbria e poi in Svezia e in Argentina, quasi che si fossero riallacciati dei fili straordinari che, anche grazie alle nuove tecnologie, si potessero attraversare i mari e i cieli, quegli stessi mari e cieli che hanno spesso ispirato de Navazio, ma anche Greco, le loro tavolozze, diverse e vicine allo stesso tempo.

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