Agropoli, truffa a disabile: confermato sequestro di beni per un indagato

Redazione Infocilento

AGROPOLI. Era il 23 ottobre 2020, quando i Carabinieri eseguirono un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali per i reati di falso, truffa, riciclaggio, sostituzione di persona e possesso di documenti falsi ai danni di due persone. Nello specifico venne scoperta una truffa ordita dagli indagati nei confronti di un ventinovenne originario di Agropoli, affetto da tetraparesi spastica, con disabilità al 100%, al quale era stato sottratto il valore di una polizza sottoscritta a causa della patologia sofferta.

Le attività erano state avviate a seguito della denuncia presentata della sorella, tutrice della vittima, dopo aver ricevuto la comunicazione da parte della compagnia assicurativa dell’avvenuto svincolo della somma pari a circa 280.000 euro.

Dagli accertamenti conseguiti, era emerso che il principale artefice del raggiro, con la complicità di una donna sostituitasi alla sorella della vittima, si era recato presso un’agenzia assicurativa a Novara, munito di documenti falsi, per richiedere il riscatto della somma.

Il soggetto, in particolare, aveva creato una falsa autorizzazione del Presidente del Tribunale di Vallo della Lucania, quale Giudice Tutelare competente, mediante la quale aveva indotto l’operatore a ritenere che la predetta Autorità avesse disposto lo svincolo del denaro. La somma, così sbloccata, al fine di riciclarla, era stata poi trasferita per gran parte su un conto corrente intestato a una società con sede a Pagani facente capo all’imprenditore indagato.

La Corte di Cassazione è stata ora interpellata da uno degli indagati per lo sblocco delle somme sequestrate dall’autorità giudiziaria. Il ricorso, però, è stato giudicato inammissibile. Ciò perché, secondo gli Ermellini, il Tribunale del Riesame “aveva già dato ampia ed esaustiva motivazione in relazione a tutti i reati contestati, con riconoscimento, perizia grafologica espletata e dichiarazioni del correo”.

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