Agropoli: accuse a Vassallo e Valiante , il figlio Simone: sono inorridito

Ernesto Rocco

“Ho letto le dichiarazioni del sindaco di Agropoli Adamo Coppola che, nel corso del consiglio comunale pare abbia definito Angelo Vassallo come colui  che gestiva gli equilibri del Corisa4, uno dei più grandi carrozzoni della Campania, per conto di Antonio Valiante, protagonisti dello scontro tra Vallo e Agropoli, in sintesi nemici entrambi di Agropoli. Se fosse vero, sono veramente stravolto ed inorridito per questo linguaggio che tra l’altro riguarda due persone che non ci sono più e che fino a prova contraria hanno fatto la storia di questa terra”. Così Simone Valiante , figlio di Antonio, che entra nel dibattito che ha travolto il sindaco di Agropoli Adamo Coppola per le sue dichiarazioni in merito al sindaco pescatore e all’ex consorzio rifiuti Sa4

Sono inorridito perché mi sembra, tra l’altro, di aver conosciuto un’altra persona, Adamo, in quelle poche occasioni nelle quali i nostri scambi di opinioni sono stati sempre cordiali. Mi sembra opportuno ricordare, tra l’altro, che né mio padre né Angelo Vassallo hanno mai gestito consorzi di rifiuti, tanto più carrozzoni, se mai mio padre ha gestito una USL che divenne la prima d’Italia per efficienza amministrativa, nell’epoca non dei tagli ma della spesa pubblica allegra”, prosegue Valiante. 

Poi, relativamente all’accusa verso queste due figure di essere “nemiche politici di Agropoli” l’ex deputato Pd ha ricordato come il padre “ha aperto da amministratore regionale e non chiuso l’ospedale di Agropoli, in un’epoca diversa, invece, quella dei tagli violenti alla sanità in tutto il Paese, come abbiamo di recente  discusso con lo stesso Adamo, che in presenza del suo vice sindaco, qualche mese fa, ha riconosciuto che quella è stata una stagione inutilmente violenta ed aggressiva. Nel tentativo di combattere quella politica di tagli, inoltre, mio padre progettò per Agropoli il polo oncologico che sarebbe stato il vero futuro della sanità agropolese e di tutto il sud della provincia. Progetto che venne definito inutile proprio da amministratori come Adamo, forse per mancanza di esperienza o poca visione in alcuni casi. Questa è una parte del merito delle questioni”. 

Sono, in realtà, amareggiato, sorpreso e francamente disgustato per un linguaggio che colpisce uomini che non ci sono più. Avevamo capito da tempo che la politica era in affanno, ma c’è un limite alla decenza”, conclude Simone Valiante.

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