Riprende il monitoraggio del mare: Cilento pronto a confermare “l’eccellenza”

Gennaro Maiorano

Riparte in Campania, come ogni anno, il monitoraggio del mare e in particolare delle acque di balneazione, in programma fino a fine settembre. L’obiettivo del monitoraggio, svolto dai Dipartimenti Arpac di Napoli, Caserta e Salerno con il supporto di una flotta di otto imbarcazioni gestita dalla UO Mare, è garantire la qualità del mare campano in vista della stagione balneare.

Monitoraggio del mare: i dati del 2020

Nel 2020, nonostante l’avvio ritardato del monitoraggio a causa del lockdown, l’Arpa Campania ha svolto circa 2mila prelievi lungo oltre 400 chilometri di costa. Questi ultimi suddivisi in 328 “acque di balneazione”. Due i parametri batteriologici definiti dalla normativa di settore: Escherichia Coli ed Enterococchi intestinali, considerati indicatori di contaminazione fecale.

«La risorsa mare rappresenta un asset fondamentale della Campania», dichiara il direttore generale Arpac Stefano Sorvino.

«Nell’attesa che siano chiarite le modalità di svolgimento della stagione balneare, in fase di riavvio anche in armonia con le recenti disposizioni, i controlli partono regolarmente. Ciò in seguito al provvedimento della Regione che ha approvato la programmazione della campagna di monitoraggio del mare».

I dati del mare campano

Al momento, il 97% delle “acque di balneazione” monitorate dall’Agenzia risulta balneabile. Dal conteggio sono esclusi circa 60 chilometri di costa non idonei alla balneazione per cause diverse dall’inquinamento: aree che ospitano porti, strutture militari, eccetera. Il 90% delle acque di balneazione monitorate risulta di qualità “eccellente” .
Lo scorso anno solo il 3% della costa risultò in alcuni periodi dell’anno “non balneabile”. Criticità, ad esempio, si riscontrarono nel Comune di Sapri, nel tratto del Lungomare, dove però la situazione migliorò dopo alcune settimane. Qualche criticità si era segnalata nel mese di agosto anche a Torre di Paestum, nel Comune di Capaccio Pestum.

Monitoraggio del mare: i dati del Cilento

Complessivamente gran parte degli oltre 100 chilometri di costa compresi tra la città dei templi e Sapri nel 2020 risultarono di una qualità “eccellente”, ovvero il massimo della valutazione. Un gradino più in basso solo il litorale di Cammarelle Sapri e la Calanca a Camerota (classificazione “Buona”).

I miglioramenti degli ultimi anni

«In linea generale – spiega il dirigente responsabile della UO Mare Lucio De Maiosi osserva negli ultimi anni un miglioramento sempre più evidente, seppure graduale, della balneabilità in Campania, probabilmente dovuto a una gestione più efficace dei sistemi fognari e depurativi, frutto del lavoro sinergico di tutte le istituzioni coinvolte. Tuttavia il nostro livello di attenzione non si abbassa: gli andamenti delle precedenti stagioni balneari suggeriscono che alcune criticità locali permangono, soprattutto in caso di forti piogge che possono mandare in tilt i sistemi di gestione delle acque reflue».

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