Montecorice: la posidonia da rifiuto a risorsa

Ernesto Rocco
Posidonia Agropoli

MONTECORICE. Scatta l’operazione posidonia oceanica. Quella che comunemente viene definita alga, ma che in realtà è una pianta marina, è un elemento prezioso per l’ecosistema. La sua presenza è sinonimo di ottima qualità del mare. Ma una volta spiaggiatasi viene vista con diffidenza dai bagnanti che tendono ad evitare quei tratti di litorale dove è presente. Ecco allora che le amministrazioni locali si ingegnano per individuare soluzioni per rimuoverla.

Posidonia oceanica: i problemi di smaltimento

Ed è qui che emergono i problemi: se per anni gli agricoltori hanno fatto a gara ad accaparrarsi “le alghe” perché ritenute un ottimo fertilizzante, ora tale procedura non è più consentita e la posidonia va smaltita in discarica con costi ingeniti per i comuni. L’alternativa è spostarla dal luogo in cui si è spiaggiata.

Lo sa bene Agropoli che pur di non portarla in discarica ha portato le discariche sulle spiagge, accumulando la posidonia ai loro margini creando di fatto microdiscariche tutt’altro che belle da vedere.

Il problema è comune a tutte le località costiere del Cilento ma per fortuna non tutte le amministrazioni hanno agito come quella di Agropoli, scegliendo al contrario di salvaguardare il territorio.

L’esempio di Montecorice

Un esempio virtuoso arriva da Montecorice. L’amministrazione Piccirilli ha scelto di spostare le alghe, seguendo però una strada meno impattante rispetto al comune agropolese. «Quasi tutto il litorale di Montecorice – evidenziano da palazzo di città – è gravemente interessato dal fenomeno dell’erosione costiera, per cui appare conveniente il riposizionamento della stessa in modo tale che possa anche svolgere la sua funzione naturale ed efficace di protezione della costa».

La posidonia oceanica verrà rimossa dalla costa dove è spiaggiata e riutilizzata. Insomma da problema le alghe diventano risorsa. Gli accumuli verranno spostati sul litorale di Agnone, nel tratto compreso tra la radice del molo di sottoflutto del porto e il pennello sottostante l’hotel “La Rampa” e successivamente nel tratto Agnone – Capitello.

La posidonia servirà quindi a proteggere la costa nel rispetto della circolare del ministero dell’Ambiente sugli spostamenti degli accumuli. Proprio quest’ultimo ha specificato che un metro cubo di banquettes di “alghe” è in grado di trattenere circa 40 chilogrammi di sedimento sciolto, ovvero sabbia.

Ecco perché la posidonia spiaggiata assume un ruolo rilevante per il ripascimento. Il Comune di Montecorice, inoltre, è già convenzionato con il Consorzio Nazionale Universitario per le scienze del Mare della Federico II a cui potrà rivolgersi per un eventuale supporto scientifico.

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