Estate 2021: “si parta con la programmazione”. Appello dal Cilento

Elena Matarazzo

MONTECORICE. Mancano ancora alcuni mesi all’avvio della stagione estiva, ma c’è chi già lavora per programmarla. E’ il caso di Ascea che nelle scorse settimane ha varato un piano spiagge. Ma sembra si tratti di un caso più unico che raro perché in molti altri centri si è ancora fermi al palo e non manca chi chiede una programmazione repentina.

Accade a Montecorice dove il consigliere comunale di minoranza, Rosario Meola, solleva il caso per il quale aveva già chiesto la convocazione di un consiglio comunale.

“Siamo quasi ad Aprile e ancora non vedo ombra di un Consiglio Comunale, l’estate sembra non arrivi a Montecorice infatti ci ritroviamo (da anni ormai) a Giugno inoltrato senza sapere che fare, ricorderete le pale meccaniche ad Agosto sulla spiaggia e le concessioni rilasciate oltre la metà di Giugno”, evidenzia l’esponente dell’opposizione.

“Credo sia un dovere, sopratutto in questo triste periodo, che l’amministrazione pensi alla ripartenza, alle attività commerciali, al turismo, all’economia del territorio programmando in tempo, già da settembre, la prossima estate – aggiunge – Non accetto questo comportamento poco rispettoso di chi ha investito e continua ad investire nel nostro amato territorio. Così non va bene”, conclude Meola.

Ma la richiesta di certezze in vista dell’estate non interessa solo i singoli comuni e la mera manutenzione del litorale. In periodi di emergenza covid anche gli imprenditori del settore turistico e balneare chiedono di sapere come comportarsi e quali protocolli adottare vista l’emergenza covid ancora imperante.

Ad affrontare la questione è Raffaele Esposito, cilentano a capo di Confesercenti provinciale.

“Le ultime indiscrezioni parlano di una nuova stretta almeno per il primo maggio e questo sarebbe davvero drammatico per migliaia di esercizi commerciali e piccole imprese ma sarebbe ancora peggio se, con il conforto dei numeri sanitari sperando in una campagna vaccinale maggiormente efficace, le imprese e gli imprenditori non avessero un decalogo chiaro efficace e facilmente applicabile per riaprire in tempi rapidi le proprie attività”, osserva Esposito. Non solo: la richiesta è anche quella “dello stop agli eccessi di burocrazia. Siamo ostaggi dei mille provvedimenti amministrativi a tutti i livelli”, dice il presidente provinciale di Confesercenti.

“Se c’è stato un insegnamento da trarre, o che avremmo dovuto trarre – conclude – è stato sicuramente quello di dover dimostrare a tutti i livelli decisionali di essere vicini e solidali alle migliaia di operatori economici commerciali e turistici, specie a conduzione familiare veri motori delle nostre comunità, che in molti casi però stanno ancora aspettando un segno tangibile e concreto delle tante promesse annunciate per non chiudere la propria attività definitivamente”,

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