Ritirato lotto di vaccino Astrazenca. Era già stato somministrato nel Cilento

Luisa Monaco

L’Agenzia italiana del farmaco ha sospeso un lotto del vaccino Astrazeneca, finito nel mirino anche dell’ente regolatorio della Danimarca e delle agenzie di altri paesi europei. La decisione è stata presa dopo la segnalazione di alcuni eventi avversi gravi, in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto ABV2856. In particolare dopo due decessi registrati in Sicilia.

Si tratta di una sospensione in via precauzionale. C’è quindi il divieto di utilizzo di tale lotto su tutto il territorio nazionale. L’agenzia si riserva di prendere ulteriori provvedimenti, ove necessario, anche in stretto coordinamento con l’Ema, agenzia del farmaco europea. 

Al momento non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi. L’Aifa “sta effettuando tutte le verifiche del caso, acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i Nas e le autorità competenti. I campioni di tale lotto verranno analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità“. L’agenzia governativa informa che comunicherà tempestivamente “qualunque nuova informazione dovesse rendersi disponibile”.

Il lotto di vaccino ritirato dal mercato è stato già somministrato nei giorni scorsi sia presso l’ospedale di Vallo della Lucania che presso il centro vaccinale di Capaccio Paestum. L’inoculazione del siero è avvenuta sia sul personale scolastico che su alcuni componenti di associazioni di volontariato. Diverse persone si stanno sottoponendo ad un test sui tempi di coagulazione del sangue di propria iniziativa. Nessun soggetto vaccinato ha avuto conseguenze gravi.

Questa la precisazioni dell’Asl: “L’utilizzo del vaccino appartenente al lotto vietato è stato immediatamente sospeso, e si sta
procedendo impiegando altri lotti.
L’Asl Salerno, comunque, fa sapere che ad oggi non si sono registrate reazioni avverse nella
popolazione. Pertanto, considerando che tali reazioni si manifestano immediatamente dopo
l’inoculazione, si ritiene opportuno fornire alla popolazione le più ampie rassicurazioni”.

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