Cilento escluso da Alta Velocità: Vincenzo Speranza: ” idiozia amministrativa”

Ernesto Rocco

«Sull’AV si sta consumando l’ennesimo atto di idiozia amministrativa, prodotto di eccellenza, tipicamente italiano». Così Vincenzo Speranza, presidente della Comunità Montana Bussento, Lambro e Mingardo e sindaco di Laurito. L’amministratore cilentano interviene sulla disputa relativa al nuovo tracciato che rischia di tagliare fuori il Cilento per transitare – senza fermate – per il Vallo di Diano.

«RFI ha investito enormi risorse (pubbliche) in oltre 15 anni di progettazione sulla Variante Ogliastro-Sapri – ricorda il presidente della Comunità Montana –
Tralasciando le innumerevoli interrogazioni e discussioni parlamentari, tralasciando che su quella ipotesi è già stata acquisita la valutazione ambientale strategica, occorre ricordare che esiste un CUP del progetto AV Ogliastro-Sapri dal 31.05.2004, perfettamente attivo, sia sul sito istituzionale di RFI, che su quello del MIT; il CIPE, con delibera n. 37 del 24.07.2019, ha preso atto dello studio di fattibilità della Variante Ogliastro-Sapri; il MIT ha ufficialmente inserito l’opera nel SILOS (Sistema Informatico delle Opere Strategiche)».

E ancora, prosegue Vincenzo Speranza,: «Il Senato – e questo è decisivo – con atto n. 160 del 05.02.2020, su richiesta del Governo, ai sensi della L. 238/1993, ha espresso il parere sullo stralcio del Piano di investimenti del contratto di programma Ministero Infrastrutture-RFI, nel quale è prevista anche la Variante AV Ogliastro-Sapri, per un importo di 3,7 mld di euro, ed uno stato di avanzamento progettuale che RFI indica al 60%».

Il nuovo progetto

Il nuovo progetto presentato alla Camera da Rif, secondo Vincenzo Speranza «ha cancellato, di colpo, 15 anni di attività istituzionale. Qui non è in gioco il destino di un’opera strategica, ma, molto più pericolosamente, la credibilità delle più alte Istituzioni dello Stato».

Da Vincenzo Speranza lettera alla Comunità Montana Vallo di Diano

Poi l’annuncio: «Oggi scriverò una lettera al mio amico e collega Francesco Cavallone, chiedendogli di unire le forze ed evitare che, anche in questa occasione, elementi estranei, nemici al Cilento e al Vallo di Diano (che non trae alcun beneficio dalle slide’s della Fiorani) ci costringano a fare la battaglia per la Calabria (come allora per Lagonegro e la Basilicata) e contro gli interessi economici e turistici delle nostre realtà».

Condividi questo articolo
Exit mobile version