Cumuli di rifiuti alla foce del Solofrone, c’è anche la carcassa di un cane

Carmela Di Marco

Rifiuti ammassati sul litorale tra Agropoli e Capaccio Paestum, alla foce del fiume Solofrone, confine naturale tra i due comuni. Ed è stato proprio il corso d’acqua, con grande probabilità, a trasportare plastica, vetro, ferro, resti di potatura, oggetti di latta e metallo e persino la carcassa di un cane. A riempire la spieggia di rifiuti ci ha pensato poi anche il mare che con le mareggiate ha riportato sulla costa ciò che non gli appartiene.
E’ una legge naturale che il mare sempre e comunque, “restituisca” tutto ciò che barbaramente buttiamo in acqua: lo sfregio degli incivili di turno. Il Solofrone, poi, in passato è stato oggetto anche di scarichi illegali che hanno determinati problemi di inquinamento.

Uno scenario sconfortante quello si presenta al colpo d’occhio, incredulo, di chi fa una passeggiata sul litorale.

Ancora una volta, come accade anche in altre zone di Agropoli, è l’azione dei volontari a permettere la pulizia della zona. In questo caso è intervenuto Gerardo Scotti, già protagonista del progetto Genesi che sta riqualificando il tratto finale del Fiume Testene.

Non si tratta di un’iniziativa isolata. Già in passato Scotti si è armato di tanta buona volontà per ripulire il litorale ed evitare che i rifiuti fingessero ancora in mare, talvolta affiancato da altri cittadini volenterosi.

Nei giorni scorsi, invece, dei volontari capitanati da Danilo Palmieri, hanno ripulito la caletta dei Pioppi a Tresino, tra Agropoli e Castellabate.

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