Partito Comunista su Ospedale di Agropoli: balletto su pelle dei cittadino

Arturo Calabrese
Ospedale Agropoli

AGROPOLI. L’ospedale di Agropoli è un tema molto caldo e da sempre rimane al centro anche del dibattito politico. Sulla discussione, già molto accesa, interviene anche il Partito Comunista che sui vari territori, non solo in regione Campania, sta facendo nascere diverse realtà. Anche nella cittadina cilentana, si sta lavorando affinché il partito di Marco Rizzo possa essere presente e rappresentare la voce dei cittadini. Il nosocomio agropolese, teatro di numerose inaugurazioni, è al centro del programma politico dei comunisti i quali vedono calpestato il diritto alla salute dei cilentani e sacrificato per i fin troppo noti giochi di potere.

«Il Partito Comunista – fanno sapere gli organi di dirigenza – denuncia il triste balletto che si sta attuando intorno all’Ospedale di Agropoli: un balletto sulla pelle dei cittadini. Denunciamo come il presidio ospedaliero venga utilizzato esclusivamente per scopi elettoralastici dalle due facce della stessa medaglia: centro sinistra e centro destra. Da un lato c’è un centro-sinistra che ha promesso tanto ai cittadini agropolesi ma adesso toglie ridimensionando l’ospedale – le loro parole – dall’altro esponenti della destra che attaccano il centro-sinistra, ma che alle ultime elezioni hanno sostenuto Caldoro, colui che ha tagliato sulla sanità campana negli anni scorsi». Il discorso si fa poi più ampio e si allarga alla situazione in cui attualmente il nosocomio vive: «Una politica borghese, di destra e di sinistra, che ha “giostrato” l’ospedale prima aprendolo poi l’escludendolo dalla rete delle emergenze – aggiungono – per arrivare al reparto Covid e all’ulteriore prossimo ridimensionamento».

Non manca una stoccata alla politica locale, sia presente che passata: «Le responsabilità di chi guida la regione, nonché dell’amministrazione amica di Agropoli, sono del tutto evidenti, cosi come evidenti sono state, sono e saranno le passerelle mediatiche presso la struttura. Il Partito Comunista chiede a gran voce non solo di non ridimensionare ulteriormente l’ospedale – l’appello – ma di potenziarlo e reinserirlo nella rete dell’emergenza, per ridare dignità a un territorio e tutelare il diritto alla salute di un intera comunità e vastissima utenza. La sanità – e concludono – non può essere un diritto calpestato e sacrificabile sull’altare degli interessi di partito».

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