Maltempo nel Golfo di Policastro: si aggrava il bilancio dei danni

Ernesto Rocco

Percorrendo la Cilentana e la SS18 incontriamo poche auto, ma c’è un insolito via vai di mezzi della Protezione Civile e carroattrezzi che trasportano vetture con tracce di fango fin sul tetto. E’ questa la prima immagine che calpisce quando si arriva nel Golfo di Policastro. Entrati a Policastro Bussentino c’è una straordinaria vivacità. Ci sono intere famiglie al lavoro con le pompe per svuotare appartamenti, garage e negozi dal fango. Qualcuno prova a sistemare campi e orti, anche quelli allagati. Ci sono materassi esposti al sole ma ormai da buttare, così come mobilia e attrezzature di officine e attività commerciali abbandonate a bordo strada. Oggi inizierà il ritiro da parte dell’impresa della nettezza urbana.

Proseguendo verso Ispani, sulla SS18, a Capitello, se non si resta ammaliati dal panorama del Golfo non si possono non scorgere gli uomini in abito giallo della Protezione Civile. Sono ancora al lavoro per rimuovere il fango che copioso ha invaso la zona. A Villammare, lungo la strada principale, sembra un giorno come gli altri ma basta fare più attenzione per accorgersi che anche qui ci sono persone costrette e svuotare case e magazzini, non soltanto nella frazione costiera ma anche al Capoluogo. In località Le Piane tra l’ultimo tratto di costa e il mare c’è una voragine.

Le ruspe, poi, sono al lavoro lungo i torrenti per permettere all’acqua di defluire velocemente, per sistemare gli argini, per rimuovere gli ostacoli. C’è chi osserva sconfortato, chi si chiede se fosse stato necessario intervenire prima per la pulizia dei corti d’acqua. Ma l’esondazione dei torrenti è stato solo uno dei problemi: frane che da monte sono arrivate e valle e la pioggia copiosa le concause del disastro accaduto nella notte di lunedì.

Nella sola Vibonati si ipotizzano danni per oltre 10 milioni di euro per il patrimonio pubblico; notevoli i problemi anche per i privati, alcuni dei quali rimasti senza telefono e senza luce a causa di guasti. Anche l’acqua manca in molte abitazioni e c’è chi una casa ancora non ce l’ha e non vi potrà rientrare finché non sarà in sicurezza.

Il lato positivo di questa vicenda è il gran cuore dei gruppi di Protezione Civile: dagli Alburni al Vallo di Diano passando per il Cilento e la Piana del Sele, tutti sono accorsi in aiuto delle popolazioni del Golfo di Policastro lavorando per ore per restituire un minimo di normalità. Ci sono poi gli uomini della Croce Rossa di Spari che insieme all’Unione Commercianti Sapresi hanno consegnato a tutti pasti caldi. Quello che si poteva fare è stato fatto: ora è necessario l’aiuto di Regione e Governo; è stato chiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale: lo hanno sollecitato anche il consigliere regionale della Lega Attilio Pierro e il parlamentare di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli. Senza fondi, senza aiuti, sarà difficile se non impossibile ripristinare tutto.

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