L’allarme dei sindacati: pazienti covid domiciliari abbandonati

Redazione Infocilento

“L’unica alternativa per chi è incorso nella brutta avventura di essere infettato dal coronavirus e di essere nelle condizioni di paucisintomatico (ovvero avere dei sintomi leggeri) è di chiamare il 118 e di ricoverarsi andando ad ingolfare gli Ospedali che dovrebbero curare gli affetti da COVID 19 più gravi. Seppur De Luca e le ASL abbiano avuto 6 mesi di tempo per organizzare il territorio e gli Ospedali , nulla è stato fatto.” A dichiararlo Rolando Scotillo della FISI

“Ci sono pazienti con sintomi che non hanno ricevuto alcuna informativa dall’USCA (Unità speciali ci continuità assistenziale) – dice il sindacalista – Non hanno ricevuto nemmeno la certificazione di essere positivi. Sul come comportarsi e su come essere assistiti vi è un porto di nebbie. La disorganizzazione è massima e sia gli utenti che i medici di base sono allo sbaraglio più completo….anche somministrare la terapia è diventato complicato per chi è affetto da sintomatologia lieve tanto che è costretto a richiedere un intervento esterno al 118 a cui rimane l’unica possibilità di caricare il paziente e iniziare il calvario del ricovero.”

“I 1.020 sintomatici in Campania , negli ultimi 10 giorni, potrebbero essere tutti ricoverati, invece di essere curati a casa, perché non esiste una assistenza domiciliare. Tale dato andrà in escalation in quanto, solo negli ultimi due  giorni ci sono circa 830 sintomatici”, prosegue Scotillo che poi lancia l’allarme: “A breve gli Ospedali saranno pieni per colpa di Dirigenti incompetenti e di una Regione assente dal lato organizzativo. Unico risultato sarà quello di riaprire alla sanità accreditata come già questa regione sta facendo, che ci sia malafede? È questo l’obiettivo che la Regione sta perseguendo. Qualcuno intervenga, questa gestione va commissariata altrimenti conteremo solo morti che potrebbero essere evitati”.  

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