Aquara, territorio devastato dopo maltempo: “Un disastro”

Katiuscia Stio

AQUARA. “Un disastro“. Così il vicesindaco di Aquara, Vincenzo Luciano, definisce lo stato del territorio a seguito dell’ondata di maltempo dei giorni scorsi. Dopo una prima ricognizione si sono segnalati non pochi problemi alla viabilità ma anche danni ad aziende agricole e zootecniche. “Abbiamo lavorato intensamente e senza tregua e continueremo a farlo, ce la faremo a venirne fuori, ma non può continuare così – osserva Luciano – Servono risorse, mezzi e uomini, servono politiche vere per la difesa dell’ambiente. La prevenzione, la cura dei territori è fondamentale per la vita di tutti.
Abbiamo richiesto l’ennesimo stato di calamità naturale, di emergenza, quella che viviamo tutti i giorni nella difesa eroica di realtà fondanti per la tenuta democratica civile, solidale, culturale, produttiva del nostro Paese”.

Una analisi simile l’aveva già fatta il sindaco di Ottati, Elio Guadagno, che pure aveva evidenziato notevoli criticità sul territorio. Anche l’amministrazione ottatese, così come quella di Roccadaspide, ha chiesto lo stato di calamità naturale (leggi qui).

E intanto proprio nel centro cilentano scoppia la polemica per le condizioni del torrente Malnome, quello che esondando ha provato la morte di Desirée Quagliarella. Secondo le istituzioni comunali, infatti, il corso d’acqua che da Roccadaspide arriva fino ad Albanella per poi immettersi nel Sele non sarebbe stato adeguatamente sottoposto a manutenzione. Anche il sindaco albanellese, Rosolino Bagini, ha evidenziato l’assenza di interventi. Sotto accusa il genio civile.

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