Inchiesta Yele, coinvolti si difendono

Ernesto Rocco
Tribunale di Vallo della Lucania

“In riferimento alle notizie inerenti l’inchiesta sulla YELE spa, che mi vede tra i numerosi coinvolti, a beneficio della Comunità di Alfano che mi onoro di amministrare e rappresentare, ritengo doveroso precisare che la inchiesta stessa non è in alcun modo riferita al mio operato ed alla mia funzione di Sindaco ed Amministratore”. Così Elena Anna Gerardo, sindaco di Alfano, sull’inchiesta che sta coinvolgendo la Yele e che vede quasi 30 indagati tra cui alcuni amministratori locali (leggi qui)

Nel 2015 sono stata nominata membro del Consiglio di Amministrazione della YELE spa non perché consigliere del Comune di Alfano, ma esclusivamente in ragione della mia qualifica professionale ed in applicazione della normativa che impone la presenza di quote rosa negli organi esecutivi delle società pubbliche”, ricorda il primo cittadino che nel 2017 si dimise dalla carica di membro del cda della Yele.
Ho ricoperto l’incarico di membro del C.d.A.

“Anche nello espletamento di tale incarico, come sempre mi sono ispirata alla trasparenza e al rispetto della legge e, soprattutto, alla salvaguardia degli interessi pubblici sottesi ai servizi affidati alla YELE spa, i quali attenevano al delicato campo della necessaria gestione dei rifiuti urbani – prosegue – In ogni caso, dagli atti della inchiesta in mio possesso fin da ora emerge che il mio ruolo viene espressamente considerato del tutto marginale dagli stessi inquirenti e che nei miei confronti non si ipotizzano condotte di indebite appropriazioni di denaro o di altre utilità personali.Il quadro fa emergere solo delle irregolarità nella gestione delle risorse finanziarie della Società e nella tenuta delle scritture contabili, irregolarità che, ove effettivamente sussistenti, non possono comunque essere ricondotte alla mia persona tenuto conto del ruolo da me svolto nella Società stessa e della totale mia estraneità alla tenuta dei libri contabili e alla gestione diretta delle risorse economiche”.

“Pertanto, certa della vicinanza dei miei cittadini, proseguirò il mandato da Sindaco e spenderò ogni mia energia in favore della Comunità che mi ha onorato del proprio consenso, come ho sempre fatto dal 2017 ad oggi mettendo in campo ogni azione necessaria per completare le opere già iniziate e mettere in cantiere nuove opere”, conclude Elena Anna Gerardo.


Ad esprimere fiducia nella magistratura anche gli altri coinvolti.
“Sono sereno e fiducioso per il lavoro che svolge la magistratura. Ho sempre operato nella massima trasparenza così come tutte le persone coinvolte. Preciso infine che non ho rivestito incarichi di direzione nella società dal 1 giugno 2013”, dice il vicesindaco di Sessa Cilento, Gabriele Falcione. Gli fa eco Marcello Ametrano, già presidente della Yele e attuale amministrazione del comune di Vallo.
“Tengo a precisare che il tenore delle contestazioni che mi vengono rimproverate, quale ex Presidente della società Yele fino agli inizi del 2017, non riguardano affatto appropriazioni di alcunché, ma l’eventuale omesso versamento di imposte che è . scaturito dai ben noti problemi di illiquidità della società, indotti dal mancato trasferimento da parte di alcuni Comuni, soprattutto costieri, dei corrispettivi per le prestazioni di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti, che venivano quotidianamente effettuate.La vita mi ha insegnato tante cose e sicuramente affronterò le problematiche contestatemi con la dovuta tranquillità e serenità anche perché ho piena fiducia nella giustizia”, il commento di Ametrano.
Sergio Di Blasi è concreto: “non abbiamo preso niente, tutti i soldi sono
rimasti nelle casse della Società per pagare gli stipendi e le tasse”, dice e ricorda come la Yele avesse milioni di euro di crediti vantati verso i comuni che non sono stati riscossi”

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