Mappati gli scarichi presenti lungo la costa: circa 50 quelli in Cilento

Filippo Di Pasquale

Gli scarichi di varia natura presenti lungo la fascia costiera possono condizionare in modo determinante la qualità delle acque di balneazione e avere importanti conseguenze sulla tutela della salute umana. L’attuale normativa prevede che per ogni acqua destinata all’uso balneare venga redatta una scheda identificativa chiamata “Profilo delle acque di balneazione” dove, tra le altre informazioni vengano indicati nella sezione “identificazione delle cause di inquinamento”, gli scarichi che possono influenzare la qualità di tale acqua.

L’Unità Operativa Mare dell’Arpac si quindi è dotata di una Banca dati contenente la localizzazione e la caratterizzazione degli scarichi civili, dei relativi centri di trattamento, degli scarichi industriali e delle condotte di scarico sottomarine.

Si tratta di scarichi puntiformi che interessano la fascia costiera e convogliati in rete idrografica (diretto o verso impianti di depurazione) o provenienti da impianti industriali autorizzati, o scarichi puntiformi direttamente in mare da impianti industriali autorizzati, o apporti di contaminanti dai principali corsi d’acqua.

I dati sono implementati in un Sistema Informativo Territoriale e pubblicati su una mappa google earth di facile consultazione anche per gli utenti meno esperti.

Il servizio consente agli addetti del settore (ARPAC, Amministrazioni locali, Enti gestori, ecc.), ma anche ai comuni cittadini, una fruizione immediata degli elementi presenti nella banca dati, i cui dati possono essere aggiornati in maniera dinamica anche in seguito a comunicazione o richiesta da parte di Enti esterni, rappresentando in tal modo un utile strumento d’accesso alle informazioni.

Il Database, aggiornato a Maggio 2020, è popolato da 475 elementi, riferiti esclusivamente agli scarichi presenti lungo la fascia costiera.

Nel Cilento sono circa 50 gli scarichi, la maggior parte nell’area nord, tra Capaccio Paestum e Agropoli, dove però sono presenti anche molti corsi d’acqua. 32 complessivamente in quest’area, di cui 9 fiumi o ruscelli. Gli altri scarichi sono relativi a scarichi di impianti di depurazione o tubi del troppo pieno degli impianti di sollevamento. A Castellabate si registra il primo scarico privo di depurazione, in via Lungomare. Gli altri due sono a Scario, nel Comune di San Giovanni a Piro dove risultano due condotte sottomarine dei reflui non trattati. A Camerota, invece, si segnala uno scarico relativo a vasche di sedimentazione.

La banca dati risulta uno strumento molto efficace per ARPAC in quanto consente tra l’altro, attraverso interrogazioni spaziali, durante i controlli sulla qualità delle acque di balneazione (da aprile a settembre), di poter risalire in maniera veloce ai possibili impatti e relative cause di inquinamento che insistono sui vari tratti di mare oggetto di monitoraggio, in modo da poter intervenire velocemente attraverso la collaborazione con i Comuni e gli Enti gestori.

Il valore aggiunto è lo sperimentare un’azione sinergica tra le amministrazioni coinvolte per il censimento e la caratterizzazione degli scarichi costieri, interessanti la fascia costiera.

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