Agropoli, Tari gonfiata? Avvocati: “verificate errori in bolletta”

Redazione Infocilento
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Tari gonfiata? Il caso arriva ad Agropoli. La tassa sui rifiuti sarebbe stata impropriamente aumentata dal comune. E’ quanto sostiene un gruppo di avvocati che sta monitorando la questione che interessa in realtà varie amministrazioni locali. Negli ultimi anni, infatti, diversi Comuni hanno sbagliato il calcolo della Tari: un errore nel computo della quota variabile del tributo che ha fatto lievitare a dismisura il prelievo, a spese di migliaia di famiglie.

La tassa sui rifiuti (Tari) è il tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed è dovuta da chiunque possieda o detenga, a qualsiasi titolo, locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti. La Tari è stata introdotta, a decorrere dal 2014, dalla legge n. 147 del 2013 (Legge di Stabilità per il 2014) quale tributo facente parte, insieme all’Imu e alla Tasi, della Imposta unica Comunale (Iuc).

«Negli ultimi anni, sulla base di quanto è emerso recentemente – spiegano i legali di cui si sono occupati della questione Tari ad Agropoli – i contribuenti (o buona parte di essi) hanno ricevuto una tassa rifiuti molto più alta del dovuto. La causa? Un “errore di calcolo” della quota variabile del tributo, che ha fatto lievitare a dismisura la cifra totale: questa quota, infatti, andrebbe calcolata una sola volta sull’insieme di casa e pertinenze immobiliari (ovvero posti auto, cantine, soffitte, box) tenuto conto del numero dei familiari. L’esistenza di svariate pertinenze, infatti, non accresce la quantità d’immondizia prodotta dal nucleo familiare».

E aggiungono: «I Comuni accusati di averla maggiorata, invece, l’avrebbero applicata tante volte quante sono le pertinenze dell’abitazione: in questo modo il balzello è stato gonfiato, in alcuni casi fino a raddoppiare la tassa. Pertanto, l’Ente Comunale, resosi conto dell’errore, ha provveduto ad annullare gli atti impositivi dopo la proposizione dei ricorsi, da parte dei contribuenti dinanzi alla Commissione Tributaria di Salerno».

«Per cui, si invitano i contribuenti – consigliano sempre i legali – di verificare la presenza di eventuali errori in bolletta e avviare le pratiche per ottenere la restituzione delle somme ingiustamente incamerate negli ultimi 5 anni dal proprio Comune».

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