Agropoli, la “Cocca” genovese (XV secolo) ci regala parte del Timone di poppa

Ernesto Apicella

In questi ultimi giorni stiamo raccogliendo sulla spiaggia della zona “Lido Azzurro”, numerose parti di fasciame della “Cocca” genovese, nave da trasporto affondata nel 1491 (XV secolo), nella zona di mare compresa tra la Licina ed il Fortino.

 

Martedì 30 giugno, Carlo Scalzone, oramai “guardiano” del Relitto, mi ha chiamato per l’ennesimo spiaggiamento di un reperto della “Cocca” genovese. Il reperto è stato recuperato, a pochi metri dalla battigia, da alcuni giovani turisti e messo in sicurezza dai bagnini del Lido Azzurro. E’ probabile, in base alla sua conformazione e alla presenza di alcuni fermi o chiodi ben conservati, che sia parte del timone posto a poppa della “Cocca” genovese.

Ricordo agli amici lettori che il 15 giugno, presso il Lido Oasi, fu ritrovato, in base alla forma e alla lunghezza del reperto, quello che potrebbe essere un Madiere della nave, lungo circa tre metri, ben conservato e con dei chiodi di ferro ribattuti.

Il 22 giugno, dopo la pulizia della spiaggia, i bagnini del “Lido Azzurro”, recuperarono un altro pezzo di fasciame del relitto della “Cocca” genovese.

Dei vari ritrovamenti è stato informato il Comandante della Polizia Municipale, Carmine Di Biasi, che ha incaricato Agropoli Servizi per il recupero e la messa in sicurezza dei reperti.
Ieri 2 Luglio, alle ore 18.00, abbiamo recuperato i vari reperti presso il Lido Azzurro e Lido Oasi. Erano presenti il maresciallo Fabio Astone, della Polizia Municipale di Agropoli, la Dott.ssa Flaminia Arcuri, archeologa e ricercatrice, ed un esponente di Agropoli Servizi. I reperti sono stati trasportati nell’Antiquarium di Agropoli, per la custodia, in attesa di un restauro conservativo. Un ringraziamento, per l’attenzione prestata alla salvaguardia ed al recupero dei reperti archeologici, al Sindaco del Comune di Agropoli, Dott. Adamo Coppola e all’Assessore alle Politiche Economiche e Finanziarie, Dott. Roberto Mutalipassi.

E’ facile ritenere che oramai la chiglia del relitto, ritrovato nel 2000, sia irrecuperabile. Negli anni passati, era stata creata una gabbia di pietre per bloccare lo sfaldamento del relitto, purtroppo non è servita.

Il fasciame ritrovato e che ho puntualmente censito dal 2017, è stato recuperato e depositato nell’Antiquarium, grazie all’intervento della Polizia Municipale di Agropoli.

Per saperne di più sulla storia della “Cocca” genovese, ecco il mio articolo uscito il 31 agosto 2016 su “InfoCilento”. Clicca qui

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