Marittimi del Cilento in difficoltà: “Governo faccia presto”

Costabile Pio Russomando

“Sono giorni, mesi difficili, sennonché tragici, per le circa 60 famiglie dei lavoratori marittimi del Cilento”. La denuncia arriva dal CUB – Confederazione Unitaria di Base. Il riferimento è a lavoratori e lavoratrici del turismo che contribuiscono all’economia della Regione con le loro mansioni a ridosso dei periodi estivi, quindi, come lavoratori stagionali si occupano di minicrociere e di taxi del mare nei luoghi d’interesse turistico del Cilento (Marina di Camerota, Palinuro, Golfo di Policastro).

Da circa 7 mesi, sono senza un reddito e senza un sostegno economico (terminata la Naspi), erano in attesa della chiamata in servizio ad aprile e si sono ritrovati in seguito alla pandemia abbandonati e con le imbarcazioni ferme, portate in secca nei cantieri dall’inverno scorso, poiché, il servizio nei mesi invernali non viene effettuato.

“Purtroppo, i lavoratori denunciano il mancato riconoscimento della prestazione, dopo richiesta fatta all’ Inps, poiché, non risultano essere lavoratori stagionali nei settori produttivi del turismo e degli stabilimenti termali – fanno sapere dal sindacato – Il Governo, il Ministro del Lavoro, ha più volte ribadito le linee programmatiche da adottare, cioè,di fare rientrare tutti nelle misure economiche”.

Di qui l’appello: “E’ il momento di superare quei cavilli tecnici che ostacolano le richieste di aiuto, dando un supporto a queste famiglie, che da sempre contribuiscono a rendere i servizi turistici, un fiore all’ occhiello del nostro paese”.

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