A Padula il convegno “Giovanni Russo e le memorie padulesi

Comunicato Stampa

Giovanni Russo e le memorie padulesi. Questo il titolo del convegno in programma sabato 4 gennaio alle ore 17 nella sede sociale del Carlo Alberto, in Via Tenente D’Amato – Padula. Dopo i saluti di Felice Tierno – Presidente del Circolo Carlo Alberto, e di Antonio Mastrandrea – Responsabile Segreteria di Direzione della Banca Monte Pruno, ricorderanno Giovanni Russo il Prof. Emilio Giordano, Critico Letterario, già Docente presso l’Università di Salerno, e Giuseppe D’Amico, Giornalista e Socio Onorario del Circolo Carlo Alberto. Sarà presente la giornalista Giulietta Rovera, compagna di Giovanni Russo.

Giovanni Russo, scrittore e giornalista, anzi, uno dei più grandi giornalisti italiani del secondo Novecento (inviato speciale del Corriere della Sera e poi suo assiduo collaboratore fino agli ultimi anni, dopo aver partecipato all’avventura del Mondo di Mario Pannunzio): meridionalista senza retorica e senza illusioni, che ha raccontato con sguardo impietoso, in numerosi libri, tutte le contraddizioni, le miserie e i fallimenti legati alla questione meridionale. Alessandro Galante Garrone ha definito il suo libro più famoso, Baroni e contadini (Laterza, 1955), un classico della nostra letteratura meridionalistica, che ci richiama, per il suo audace spirito di battaglia, alla grande letteratura riformatrice del Settecento nell’Italia meridionale, inaugurata dal Genovesi.

Nato a Salerno nel 1925, era molto legato a Padula, il paese della madre, Rosa Scolpini, dove ritornava spesso con estremo piacere. Egli appartiene alla storia del Circolo Sociale Carlo Alberto di Padula, di cui era Socio Onorario, non solo per il suo articolo dell’agosto 1954 ( Il paese degli Americani ), così ricco di notizie sul paese di allora e sul nostro Sodalizio, ma anche per il rapporto di stima e di affetto che aveva stabilito con tutti noi negli ultimi anni: ne fanno fede i due incontri culturali in suo onore a Padula del 14 giugno 2009 e del 21 ottobre 2011, ma soprattutto la sua puntuale e commossa testimonianza consegnata alle pagine del volume che racconta la storia del Circolo stesso (Una storia, tante vite, 2014). Al termine dell’incontro culturale, ci sarà lo scoprimento di una targa commemorativa.

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