Impianto a biomasse a Castellabate, minoranza chiede referendum

Elena Matarazzo

CASTELLABATE. Un impianto a biomasse in località Maroccia. Il progetto, lanciato nell’ottobre scorso, ha da subito innescato polemiche. La minoranza, intervenuta sul tema, aveva messo in guardia per i possibili pericoli, anche sulla salute dei cittadini. Pronta la replica del sindaco Costabile Spinelli, secondo cui le critiche rappresentavano inutili allarmismi (leggi qui).

Il manifesto di SiAmo Castellabate sull’impianto a biomasse

La questione non è finita qui perché ora il gruppo di minoranza SiAmo Castellabate attraverso un manifesto ha nuovamente evidenziato i pericoli che l’impianto a biomasse di località Maroccia potrebbe determinare. I consiglieri Alessandro Lo Schiavo, Marco Rizzo, Caterina Di Biasi e Luigi Maurano, hanno segnalato una serie di criticità, innanzitutto per la salute.

I rischi per la salute

Scrive l’opposizione: “Tali impianti anche se di piccole dimensioni sono potenzialmente pericolosi. Nel progetto si parla dell’utilizzo del Syngas e lo si vorrebbe far passare come un qualcosa di naturale non specifcando, però, i pericoli legati alla sua costituzione e alla sua gestione. Infatti contiene,in percentuali che possono andare dal 17% al 21%, monossido di carbonio. Ragion per cui non solo esiste un rischio tossico ma addirittura un rischio di esplosione derivante anche da una minima distrazione”.

Se poi l’impianto dovesse essere spento e acceso con frequenza o se la centralina dovesse andare in avaria, il periodo di fermo risulterebbe altamente e certamente inquinante – si legge ancora nel manifesto – Altro aspetto importante in quest’ottica è la manutenzione in generale e quella dei filtri in particolare. Infatti se questi non vengono sostituiti con regolarità l’inquinamento derivante dall’impianto a biomasse sarà maggiore”.

Inoltre, sempre secondo la minoranza, non è stata presa in considerazione la pericolosità delle polveri ultrafini.

Rischi per l’ambiente e l’economia locale

La seconda contestazione riguarda i rischi per l’ambiente. “Chi controllerà la purezza degli scarti che dovranno bruciare in località Maroccia? Chi ci dice che non verrà utilizzato anche per smaltire altro in caso di emergenze?”, sono alcune delle domande che ci si pone.

Infine anche l’economia locale: i camion stracolmi di materiali da smaltire “intaseranno le strade nel periodo estivo”. Non un bel vedere, insomma.

Un referendum sull’impianto

Secondo il gruppo di minoranza, quindi, l’impianto a biomasse non porterà benefici per i cittadini di Castellabate. “Riteniamo sbagliato, dannoso e inutile realizzare un impianto del genere”, dicono.

Di qui la richiesta di un referendum per far scegliere ai cittadini se proseguire o meno nella realizzazione dell’impianto.

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