Cilento, allarme spiagge: ombrelloni selvaggi

Gennaro Maiorano

Acque cristalline e spiagge paradisiache. Sono questi gli ingredienti che hanno permesso alle località costiere del Cilento di fare incetta di premi, dalle Bandiere Blu della Fee alle Vele di Legambiente. A fare da contraltare, però, alcuni disagi che annualmente si registrano sul litorale, dalla presenza dei Vu Cumprà al fenomeno dell’ombrellone selvaggio.

I problemi si registrano con eguale intensità in tutti i cento chilometri di costa, da Capaccio a Sapri. «Non fai in tempo a sdraiarti a prendere il sole che ecco passare italiani o extracomunitari pronti ad offrirti di tutto», denuncia una turista che soggiorna ad Acciaroli. In realtà questi episodi negli ultimi tempi sono stati limitati dalle stringenti normative e dall’aumento dei controlli, ma comunque continuano a sussistere in molte località.

Altro fenomeno spiacevole è quello dell’ombrellone selvaggio. Interi tratti di litorale, infatti, vengono spesso «prenotati» da bagnanti che lasciano per tutta la durata della stagione estiva l’ombrellone a mò di segnaposto. Così in alcune zone trovare uno spazio per sdraiarsi a prendere il sole diventa un’impresa. Il fenomeno si presenta con grande intensità soprattutto ad Agropoli, Castellabate, Ascea, Casal Velino, Pioppi ed Acciaroli.

«I tratti sabbiosi diventano sempre più esegui a causa del fenomeno erosivo, evidenza un turista di Pioppi – se poi vengono occupati in questo modo la situazione è ancora più critica». Di qui l’appello alle forze dell’ordine affinché si aumentino i controlli.

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