Impianto di compostaggio a Castelnuovo, Ortolani: “Cilento incompatibile”

Luisa Monaco

CASTELNUOVO CILENTO. Continua a far discutere la proposta di realizzare un impianto di compostaggio nel Cilento. Il Comune di Salento ha già detto no, Casal Velino attende di studiare il progetto (leggi qui), mentre il sindaco di Castelnuovo Cilento, Eros Lamaida, va avanti senza ripensamenti. Sul caso è intervenuto anche il senatore del Movimento 5 Stelle Franco Ortolani, geologo e grande conoscitore del comprensorio cilentano, cui si è dedicato in più occasioni. Anche lui non manca di esprimere perplessità sull’opera.

Impianto di Compostaggio, le perplessità del senatore Ortolani

“Castelnuovo Cilento produce circa 300 tonnellate di umido all’anno mentre il nuovo impianto di compostaggio progettato tratterebbe 30000 tonnellate annue, praticamente i rifiuti umidi di tutti gli abitanti del Cilento”, spiega il parlamentare. Ortolani ricorda che esistono impianti di varie dimensioni, realizzati anche in base alle caratteristiche ambientali del territorio.

“Convenienza industriale ma non ambientale”

Franco Ortolani

“Circa l’impianto progettato a Castelnuovo Cilento si tratta di convenienza industriale ma non ambientale – evidenzia – in un’area banale ambientalmente può andare bene un grande impianto; in area protetta e di pregio ambientale come il Cilento, ad esempio, è incompatibile un grande impianto”. Insomma secondo l’esperto un impianto di compostaggio da 30000 tonnellate in un’area circondata dal Parco sarebbe del tutto ingiustificato.

Ortolani, in conclusione, si pone una domanda: “Chi amministra le pubbliche istituzioni da quelle elettive al Parco sanno benissimo che un Parco Naturale Nazionale è un valore aggiunto al territorio se lo si tutela e lo si valorizza; secondo questi amministratori un impianto industriale di grande dimensioni serve a chi? All’ambiente, oppure ad un semplice calcolo economico come se si trattasse di un’area banale ambientalmente?”

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