A Sanza si è imparato a salvare la vita con il BLS-D

Vincenza Alessio

Salvare una vita è più facile di quello che sembra, innanzitutto imparando le manovre di BLS-D, acronimo di Basic Life Support and Defibrillation, ovvero primo soccorso con l’impiego di defibrillatore semiautomatico e manovre da attuare tempestivamente in caso di arresto cardiaco.
Per questo, a Sanza, presso il Centro di Educazione Ambientale si è svolto il corso di BLS-D organizzato dal Comune e dall’Associazione ALFIS e SApieNZA Onlus grazie al profuso impegno della Vicepresidente Giovanna Ciorciari.

Durante la giornata si sono apprese le conoscenze in ambiente comunitario, una corretta RCP, l’uso della DAE e la gestione dell’ostruzione delle vie aeree in modo sicuro, veloce ed efficace.
Al termine, tutti i partecipanti hanno sostenuto delle prove teoriche e pratiche per il rilascio di un attestato di partecipazione e il conseguimento del patentino BLS-D Esecutore della validità di due anni.
L’obiettivo di questo tipo di corso è trasmettere, appunto, tutte quelle che sono le procedure salvavita da adottare in situazioni di emergenza, affinché chiunque si trovi in quella data circostanza sappia non soltanto gestire la situazione, ma essere in grado di salvare una vita. Infatti, la rete emergenza 118 spesso necessita di tempo per arrivare sul luogo dell’ intervento. Tempo che, in caso di arresto cardiocircolatorio, risulta determinante per salvaguardare la vita di una persona. Infatti, dopo circa 7 minuti senza intervenire, il cervello di un individuo in arresto può subire danni irreversibili; dopo circa 10 minuti il soggetto muore.

Questo non succede se qualcuno, già presente sul posto, inizia le manovre di rianimazione cardio-polmonare; in tal caso, si garantisce non soltanto la sopravvivenza dell’individuo, ma anche la riduzione del rischio di gravi lesioni permanenti, per quei minuti che sono necessari al 118 per giungere la zona.

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