Crisi in Venezuela: timore per la comunità cilentana

Riccardo Feo

C’è grande preoccupazione per la numerosa comunità di cilentani in Venezuela. Lo stato sudamericano sta vivendo in questi giorni i momenti più difficili della sua storia degli ultimi anni ma purtroppo non è una novità. Da tanti anni è un fuoco con una dittatura dichiarata, un presidente poco ortodosso, una giustizia controllata, un esercito sotto il controllo del potere esecutivo ed una situazione socioeconomico tragica dove ci sono problemi a trovare persino la carta igienica e i generi di prima necessità.

La comunità cilentana è numerosa e rispettata perché nel corso degli anni è riuscita a creare non dei ghetti ma dei veri e propri centri di cultura che si sono integrati con il paese. Basta spaziare in tutti i settori della società per trovare italiani e cilentani, nella scienza come nell’imprenditoria o nella pubblica amministrazione, gli italiani sono ovunque ed è grazie al flusso migratorio del dopoguerra che si sono stabilizzati contribuendo alla crescita di quello che era un colosso dell’economia.

Purtroppo il continuo assistenzialismo alle fasce sociali deboli ha creato una situazione paradossale: una grossa fetta di popolazione è abituata a non lavorare e ad essere mantenuta dallo stato, l’inflazione stratosferica con un cambio-moneta in nero ha fatto il resto. Tra le vittime anche centinaia di nostri connazionali. La criminalità ha raggiunto livelli allarmanti, il terrore è palpabile; questo scenario catastrofico è aggravato dalla contrapposizione del presidente del Parlamento Juan Guaido’ che ha giurato da Presidente trovando il sostegno di gran parte della comunità internazionale ad eccezione della Cina e della Russia che sostengono il presidente democraticamente eletto Nicolas Maduro.

Intanto è stato convocato il Consiglio di sicurezza delle nazioni unite e a pochi giorni dall’inizio della crisi i morti sono decine e centinaia i feriti con una situazione che sembra essere davvero di non facile soluzione diplomatica.

“C’è preoccupazione ma anche speranza – dice Roberto Ruggiero, presidente dell’associazione Italo-Venezuelana Civitella – Nelle prossime ore avremo importanti aggiornamenti sulla situazione quindi dobbiamo attendere”.

Molti cilentani, intanto, stanno rientrando in Italia. “Da circa due-tre anni c’è questo fenomeno – ha spiegato Ruggieri – alcune famiglie sono rientrate a causa della grave crisi che sta coinvolgendo il Venezuela”.

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