Pagine di storia, Aprile 1924: tre idrovolanti ammarano ad Agropoli

Ernesto Apicella

La mattina dell’8 aprile 1924, partiti da Roma e diretti a Palermo, tre idrovolanti con a bordo Pier Ruggiero Piccio, Comandante Generale della Aeronautica, il Comandante Francesco De Pinedo, Capo di Stato Maggiore ed il brillante seguito, per un guasto al motore di un Idrovolante, furono costretti ad ammarare nello specchio d’acqua della Marina di Agropoli.

Accorsero a ricevere i graditissimi, per quanto inaspettati, illustri ospiti, tutte le autorità del paese con a capo il Sindaco Attilio Pecora ed il Segretario Politico Dott. Amedeo Di Sergio.
Pier Ruggiero Piccio nacque a Roma il 27 settembre 1880.
Asso dell’aviazione italiana nella Prima Guerra Mondiale, coprì la carica di Comandante dell’Aereonautica Italiana dal 1923 al 1925. Medaglia d’oro e medaglia d’argento al Valore Militare,nel 1926 divenne il primo Capo di Stato Maggiore della Regia Aereonautica Italiana. Nel 1933 fu nominato Senatore. Morì il 30 luglio 1965 a Roma.

Francesco De Pinedo nacque a Napoli il 16 febbraio 1890.
Partì il 13 febbraio 1927 da Cagliari per il “Raid delle Due Americhe” con un idrovolante Savoia-Marchetti S55, che chiamò “Santa Maria” in onore di Cristoforo Colombo. Numerose le sue tappe nell’America del Sud e successivamente nell’America del Nord. Ovunque fu accolto con grande entusiasmo e calore. Nel Texas, il suo Savoia-Marchetti rimase distrutto in un incendio fortuito, ma grazie all’arrivo del nuovo “Santa Maria” ripartì da New York per far ritorno in Italia con arrivo ad Olbia. Morì a New York il 3 settembre 1933 a bordo del monoplano Bellanca, battezzato Santa Lucia, mentre cercava di battere il record di lunghezza nel volo, sul tragitto New York-Bagdad.

Furono ospitati del Sindaco Attilio Pecora che offrì una sontuosa colazione alla quale partecipano il Segretario Politico Dott. Di Sergio, il Capitano Landolfi, Gay Volpe e le personalità più spiccate del fascismo agropolese.
Alle 15,30 i valorosi ufficiali, ossequiati dalle autorità locali, ripresero il volo per la Sicilia. Da Palermo S. E. Piccio grato della cordiale accoglienza, inviò al Sindaco il seguente messaggio: « Memore squisita ospitalità offertami Suo gentile paese inviole mio riconoscente pensiero”.

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