Impianto di Itticoltura ad Ascea, Pellegrino: “valuteremo”

Carmela Santi
Itticoltura

ASCEA. «Itticoltura vista sito archeologico? Faremo ogni opportuno confronto con le parti in causa e prenderemo la decisone comune di fare bene non alle persone ma al territorio». Precisa la posizione del presidente del Parco, Tommaso Pellegrino, sul progetto di realizzazione di un secondo impianto nello specchio d’acqua antistante il promontorio di Velia. A chiedere l’intervento di Pellegrino sono amministratori e cittadini pronti alla mobilitazione per contrastare il progetto.

Nei giorni scorsi l’amministrazione del sindaco Pietro D’Angiolillo ha approvato una delibera per far voti alla Regione (leggi qui). L’impianto dovrebbe sorgere nel vicino comune di Casal Velino dalla società Lpa che ha già realizzato il primo impianto. Entrambi andrebbero ad interessare il golfo di Velia, un’area ben visibile dall’Acropoli, con un impatto ambientale e paesaggistico fortemente negativo. A giorni si terrà un incontro pubblico cui sarà invitato anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa che ad Ascea è di casa.

Sulla vicenda intanto arriva la pozione di Pellegrino. «Il Parco – dice il presidente – rispetta le regole e le leggi, non facciamo sconti. Siamo pronti a dialogare con le amministrazioni e i sindaci, prime sentinelle del territorio». Quella di Pellegrino non è una bocciatura perché precisa: «Non conosco la valutazione, studieremo la compatibilità del progetto con l’area protetta e affronteremo la questione in un tavolo tecnico. Con grande sinergia troveremo una soluzione, le contrapposizioni non fanno bene a nessuno».

Pellegrino dunque invita al dialogo perché «la sfida vera è far capire che l’ambientalismo non significa dire no e precludere ogni iniziativa, ma vuol dire studiare dati scientifici e tutelare realmente il territorio, perché diventi opportunità per i giovani. Dobbiamo utilizzare il patrimonio mantenendone inalterato il valore». In questa battaglia l’intera comunità di Ascea è al fianco degli amministratori. I cittadini sono pronti a contrastare in modo legittimo la realizzazione del secondo impianto. «L’immagine del nostro territorio – ribadiscono gli amministratori – sarebbe danneggiata, con gravi ripercussioni a livello turistico». Uno studio prodotto qualche anno fa da esperti e commissionato dalla società Lpa su richiesta del comune di Ascea, non escludeva effetti negativi e inquinanti in caso di più impianti localizzati a breve distanza nello stesso specchio di mare.

Condividi questo articolo
Exit mobile version