Parco: un progetto per la valorizzazione del Monte Cervati

Sergio Pinto

Il Monte Cervati, la vetta più alta della Campania (1898 metri), negli anni è stato più volte al centro di programmi per la sua definitiva valorizzazione, in chiave anche turistica. Ci prova ora il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Il consiglio direttivo, infatti, è pronto a mettere in campo strategie in tal senso, conscio che il Cervati “rappresenta una delle aree protette più preziose ed interessanti d’Europa per la ricchezza di risorse e fenomeni naturali, per l’eccellenza della bellezza dei luoghi e degli sconfinati scenari panoramici e per i diffusi tratti identitari legati legati all’uso agro-silvo-pastorale dei vari ambienti, segni evidenti dell’equilibrato rapporto che per secoli le popolazioni locali hanno avuto con tale montagna”.

In tal senso è interesse generale mettere a valore gli straordinari valori identitari dell’intera area perché, evidenziano dal Parco, “solo in tal modo si possono mantenere vivi territori che per secoli hanno consentito il sostentamento delle popolazioni locali e che oggi sono chiamati ad accogliere modelli produttivi innovativi ed integrati attraverso il rilancio delle filiere agro-silvo-pastorali in grado di dare anche sbocchi di mercato a livello enogastronomico e artigianale, le attività di prevenzione del dissesto idrogeologico e di manutenzione ambientale, l’utilizzo delle fonti energetiche alternative e rinnovabili, la ricettività diffusa e comunque in rete per un turismo sostenibile, interventi a tutela delle biodiversità e delle risorse naturali, la fruizione e valorizzazione degli ambienti naturali e dei beni culturali, le opportunità sorrette dall’incremento dei servizi essenziali, indispensabili affinché la gente possa tornare a vivere e a lavorare stabilmente in questi territori”.

In tal senso l’Ente Parco ha deciso di chiedere alla Regione Campania il riconoscimento dello straordinario valore ambientale e storico-culturale Monte Cervati e dei territori contermini al massiccio e di individuarlo come zona di importanza naturalistica nazionale ed internazionale.

L’iniziativa del consiglio direttivo segue un accordo siglato tra comuni dell’area (Sanza, Monte San Giacomo, Sassano, Buonabitacolo, Teggiano, Sacco, Piaggine, Laurino, Valle dell’Angelo e Rofrano) e il Parco, proprio per rilanciare questo sito di straordinaria valenza.

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