Vallo della Lucania: antenna, teatro e auditorium, arriva l’interrogazione dei consiglieri 5 Stelle

Redazione Infocilento

VALLO DELLA LUCANIA. Antenna ex Tim in via Canonico Di Vietri, teatrino comunale e auditorium Leo De Berardinis. Sono questi gli argomenti di due interrogazioni presentate dai consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Pietro Miraldi e Anellina Chirico.

Problema antenne

In merito all’antenna, il gruppo pentastellato, già nella primavera 2017, raccolse 835 firme di cittadini che richiedevano la rimozione del traliccio e delle antenne su di esso installate. Il caso, sempre su richiesta dei due esponenti della minoranza, fu discusso anche in consiglio comunale. In quel contesto l’amministrazione si impegnò a mantenere aperto un “tavolo di lavoro con le compagnie di telecomunicazioni per sensibilizzarle sulla più razionale distruzione delle antenne sul territorio comunale nel rispetto della sensibilità dei cittadini firmatari della petizione”. Ad oggi, però, alle parole non sono seguite i fatti. Di qui la richiesta di sapere “quali misure e azioni siano state intraprese al fine di vigilare sul rispetto e l’applicazione del Regolamento Comunale sulle antenne, con particolare riferimento all’antenna sita in via Canonico Di Vietri oggetto della suddetta petizione e di discussione in Consiglio Comunale”.

Teatrino ed auditorium

Per quanto concerne le strutture comunali, i 5 Stelle chiedono chiarimenti sul mancato funzionamento del teatrino comunale, sul mancato affidamento ad una fondazione dell’auditorum Leo De Berardinis. “Vi sono i collaudi? Sulle stesse vi è n’assicurazione di responsabilità civile?” chiedono i consiglieri Miraldi e Chirico. “Il teatrino comunale, oggetto in passato di opere di restauro e di ammodernamento, non è mai stato messo in funzione nonostante numerose richieste di associazioni amatoriali”, evidenziano gli esponenti del Movimento 5 Stelle, contestando anche il mancato affidamento in gestione dell’auditorium ad una Fondazione, come previsto in una precedente delibera consiliare. “Siamo di fronte ad un bilancio fallimentare e ad un modello progettuale inesistente” concludono Pietro Miraldi e Anellina Chirico.

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