Sapri: “L’Editoriale” rischia la chiusura

Enrico Marotta

SAPRI. Tempi duri per l’editoria al Sud Italia e soprattutto in regione Campania dove ogni giorno molti giornali – soprattutto in formato cartaceo – chiudono inesorabilmente per lasciare il posto ad un vuoto informativo che rende la cultura sempre più fragile, il cittadino sempre meno informato, la democrazia sempre più debole. Non mancano problemi relativi ai finanziamenti per l’editoria anche all’estremo sud della provincia di Salerno. Siamo a Sapri nel Golfo di Policastro e un altro baluardo dell’informazione rischia la chiusura per mancanza di fondi. “L’Editoriale” diretto dal prof. Angelo Guzzo, noto giornalista della città della Spigolatrice, rischia la chiusura per mancanza di fondi.

Lo rende noto lo stesso Guzzo in una nota:

«“ L’editoriale”, il mensile di Politica, Costume, Cultura, Turismo e Ambiente del Cilento- che mi onoro di aver fondato e di dirigere – dopo sette anni di pregevole e apprezzata attività di informazione, rischia la sospensione delle pubblicazioni per mancanza dei fondi necessari per le spese di stampa». Non manca una denuncia all’attuale amministrazione Saprese che in tutto questo periodo – a detta del giornalista – ha mostrato scarsa sensibilità e attenzione verso il problema relativo alla chiusura del mensile. «L’amministrazione comunale di Sapri, città dove il giornale viene maggiormente diffuso, pur informata del problema, ha mostrato scarsa sensibilità e ben poco interesse per le sorti del mensile, dimenticando cosa grave – continua il giornalista Angelo Guzzo – che la morte di un giornale – e nel caso specifico un organo di stampa che svolge importante e apprezzatissima opera di promozione politica, sociale e culturale del territorio – è una sconfitta della cultura , della democrazia e della libertà».

È troppo vero per non essere ribadito qui – in questo poche righe – che più l’informazione è plurale e più la democrazia è forte e la perdita di avamposti di libertà come è stato “l’Editoriale” in tutti questi anni significa impoverire ancora di più i territori locali e abbattere in modo pericoloso ed irreversibile quei ponti ideali e culturali che collegano le periferie umane, economiche e geografiche ai centri cittadini più importanti e forti economicamente. Parliamo con la lingua del pane al pane. Il problema dell’Editoria non lo può certo risolvere un Sindaco soltanto o una singola amministrazione comunale . È un problema nazionale e regionale che chiama tutto il mondo dell’informazione ad un’ attenta riflessione. Ma una politica con la “P” maiuscola – seppur locale – non può e non deve voltarsi dall’altra parte ma mostrare impegno e attenzione sul tema dell’informazione locale che viene spesso bistrattata e poco considerata per l’ottimo lavoro che svolge nel rendere il cittadino sempre più informato sui fatti, i luoghi, le persone. Un cittadino che grazie anche all’informazione locale è un cittadino più libero.

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