A Vallo della Lucania tornano in scena i “100crammatinirussi” per la rassegna solidale “Teatro del Sorriso”

Antonio Pagano

La compagniaTeatrale Amatoriale, i “100crammatinirussi” di Piano Vetrale di Orria, il prossimo 10 novembre al Teatro Comunale di Vallo della Lucania “Leo De Berardinis”, parteciperà a titolo gratuito, alla rassegna “Teatro del Sorriso” – Premio “SolidArte” portando in scena la commedia in II Atti: “Una famiglia Cilentana 3.0”. La rappresentazione inizierà alle ore 21.00 circa e l’ingresso sarà libero.

La finalità della Rassegna, che si svolge per la seconda volta, è quella di promuovere e sostenere la manifestazione di solidarietà “La Vacanza del Sorriso”, attraverso la quale, ogni anno, grazie alla generosità e alla collaborazione di migliaia di volontari e partner, vengono ospitate nel Cilento, Vallo di Diano e Alburni centinaia di bambini e ragazzi oncoematologici, con le rispettive famiglie, provenienti da tutta Italia, per trascorrere un soggiorno settimanale gratuito.

L’opera che andrà in scena, appartiene al genere della commedia-brillante, scritta in lingua ed in dialetto cilentano dall’autore Massimo Sica. L’utilizzo del dialetto cilentano, il cui ceppo pur essendo unico, presenta una varietà lessicale e fonetica, con caratteristiche glottologiche peculiari, avvicinandosi, in alcune aree dell’entroterra, più alla lingua siciliana che ai dialetti campani e lucani, è valso ai “100crammatinirussi”, il plauso e l’elogio, impegnativo, di molti commentatori, per aver “sdoganato” il genere teatrale “cilentano”.

“Una famiglia cilentana 3.0”, come è nello stile dell’autore, ha due connotazioni peculiari. La prima è rappresentata dalla presenza in scena di tre generazioni di Cilentani: la nonna, i figli ed i nipoti. Per evidenziare, in chiave brillante e con una diversità lessicale a seconda dell’età del personaggio, i mutamenti che hanno interessato il modo di vivere e di pensare delle famiglie, attraverso il consueto “scontro generazionale”: tra comparazioni, inevitabili richiami al passato, paure del presente ed aspettative per il futuro.

La seconda connotazione è legata alla sequela di battute,  esplicitate  con un ritmo incalzante in dialetto cilentano, con una “calata” diversa a seconda del paese di origine dei vari interpreti,  per raccontare  in uno spaccato di un borgo cilentano, la vita di una famiglia d’oggi.

I personaggi presenti nella commedia sono interpretati da Nicola Santomauro, nelle vesti del padre di famiglia, Paola Nese, la madre, Giuseppe Flamio Sica, la nonna, Donato Infante e Martina Ponzo, i due figli, e Massimo Sica, il medico.

 

 

 

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