Curiosità: Agropoli, la storia del Fiume Testene

Ernesto Apicella

Il Fiume che taglia in due la città di Agropoli anticamente era chiamato “Foce” e solo agli inizi del 1900 troviamo per la prima volta l’idronimo Testene. In origine, pur essendo a regime torrentizio, il flusso delle acque del “Foce” erano più intense rendendolo, in parte, navigabile.

E’ probabile che i Greci lo utilizzassero per i loro scambi commerciali con le popolazioni locali della vallata. Le prime notizie risalgono al periodo Romano con il borgo costiero Erculam edificato sul litorale (San Marco) dal I°sec. a.C. al IV°sec. d.C. La vita di questo borgo marinaro romano fu legata per molti secoli al fiume Foce che sfociava molto più indietro dell’attuale bocca.

L’insabbiamento del porto ed il successivo abbandono di Erculam fece perdere al fiume “Foce” il suo valore strategico. Nei secoli successivi il fiume Testene viene ricordato per le frequenti e disastrose inondazioni; per la Malaria, sconfitta solamente nel 1955; come Limes di confine via terra con il resto del mondo; e negli ultimi sessanta anni, per il suo inquinamento dovuto alla dispersione urbana di Agropoli.

Nei primi anni del 1900 fu attribuito al fiume l’idronimo Testene, che per tradizione nasce dalla leggenda della Duchessa Testene uccisa dai predoni Turchi “…dalle lacrime delle sue ancelle ebbe origine il fiume”, leggenda scritta dalla Maestra Vincenza Vecchio Baratta.

Condividi questo articolo
Exit mobile version