Sanza: bambino affetto da favismo, il sindaco vieta la coltivazione di fave

Erminio Cioffi

Tutelare per quanto possibile la salute dei propri cittadini è uno dei compiti di un sindaco, ed è quello che ha fatto in questo caso Vittorio Esposito, primo cittadino di Sanza, piccolo comune ai piedi del Cervati, che per tutelare un suo piccolo concittadino e proteggerlo dal rischio, concreto, di poter avere dei problemi di salute a causa del favismo, una patologia congenita del sangue, ha disposto, attraverso una ordinanza di vietare la coltivazione di fave nello spazio di 300 metri dalla abitazione e dai luoghi normalmente frequentati dal bambino. L’ordinanza è stata emessa in seguito alla segnalazione fatta al Comune da parte dei genitori del bambino. “Era un atto doveroso – ha spiegato il sindaco Esposito che tra l’altro nella vita svolge la professione di medico – perché si tratta di una malattia serie dovuta ad una mancanza congenita di enzima nei globuli rossi ed in particolari condizioni può determinare una grave crisi emolitica che può mettere in pericolo la vita degli ammalati e la coltivazione di fave in prossimità dei luoghi che i soggetti affetti da tale patologia frequentano nonchè la percezione dell’odore, costituisce occasione di pericolo per la salute degli stessi. Per questo motivo ho ritenuto necessario intervenire in merito, al fine di prevenire ed eliminare questi gravi pericoli per la salute vietando la coltivazione di fave”. Il divieto interessa il raggio di 300 metri da via Piaggio dove vive il bambino, oltre che dalla scuola media sita in via San Vito, e dai luoghi usati dalla stessa scuola media per far svolgere agli alunni educazione fisica all’aperto. Eventuali colture di fave in atto, nelle aree sottoposte a divieto, dovranno essere eliminate immediatamente e comunque non oltre giorni sette dalla data di pubblicazione dell’ordinanza altrimenti provvederà il Comune d’ufficio con addebito delle spese agli inadempienti.

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