Cilento: torna l’emergenza incendi. Da nord a sud territorio devastato

Carmela Di Marco
Foto di Veronica La Greca

«Il nostro territorio è in balia di pazzi. Così vanno definiti coloro capaci di appiccare incendi che distruggono la natura, la nostra principale risorsa, le coltivazioni e rischiando di danneggiare anche edifici pubblici e privati». Così Carlo, di Montecorice, descrive ciò che sta accadendo in questa settimana. Ettari di territorio devastati dalle fiamme, da nord a sud.

L’estate scorsa una vera e propria devastazione; quest’anno, però, sembrava che la mano criminale dei piromani si fosse fermata. Con l’arrivo di settembre, invece, ecco la nuova emergenza. Prima Camerota, poche settimane fa, con 30 ettari di verde distrutti a Licusati, poi Pisciotta che esattamente una settimana fa aveva visto in fiamme macchia mediterranea e ulivi in località Valle, e ancora l’area nord del Cilento. Nelle ultime 48 ore almeno tre focolai tra Castellabate, Perdifumo e Montecorice. La situazione peggiore tra questi ultimi due comuni, in località Cafaro. Una zona difficilmente raggiungibile via terra con difficoltà negli interventi da parte di vigili del fuoco e squadre antincendio della comunità montana. Le fiamme hanno divorato la vegetazione per quasi 24 ore.

Ieri, invece, è stato il territorio di Pollica a subire ingenti danni, con il fuoco che ha rischiato anche di avvicinarsi pericolosamente ad una chiesa. Sul posto ha lavorato per ore un canadair oltre a delle squadre via terra. Non è rimasta indenne l’area sud del Cilento: nel vallone del Mingardo, all’altezza del Castelluccio nel pomeriggio; ad Ispani, località Serriere, dove i vigili del fuoco di Policastro Bussentino hanno dovuto lavorare tutta la notte per avere la meglio sul fuoco che rischiava di lambire le abitazioni.

Su tutti questi episodi è più che probabile la matrice dolosa.

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