Piazzola del Sacro Monte invasa dai rifiuti

Luisa Monaco

NOVI VELIA. Chiuderà tra poche settimane il Santuario del Sacro Monte, un luogo suggestivo che dal maggio scorso è stato meta di pellegrinaggio di migliaia di persone. Sono stimati in circa sessantamila le presenze annuali: sono fedeli, curiosi, gente che arriva anche da lontano. Tra questi non mancano incivili che pensano bene di abbandonare rifiuti, soprattutto i residui di pic nic nel verde. Il simbolo del degrado che generano è la piazzola di Fiumefreddo che risulta invasa dalla spazzatura. Ma non si tratta di un caso isolato perché non di rado anche tra i boschi e nella fitta vegetazione si trovano rifiuti che qualcuno pensa bene di gettare via dimenticando la sacralità del luogo ma soprattutto mancando di rispetto all’ambiente.

“Sarebbe necessario rispettare questi luoghi, la loro storia, la loro importanza – dice un cittadino – non è possibile che vi siano comportamenti simili e laddove si verifichino le amministrazioni comunali dovrebbero intervenire sanzionandoli. Sarebbe importante installare in loco un sistema di videosorveglianza”.

Il Santuario della Madonna di Novi Velia, si erge  sulla cima del Monte Gelbison, o Monte Sacro, a 1705 metri sul livello del mare. E’ uno dei più importanti santuari mariani del Sud Italia. Secondo una leggenda, durante la sua costruzione, risalente al 1323, ogni volta che gli operai interrompevano per qualche giorno i lavori, alla ripresa trovavano distrutte le opere costruite. Il fenomeno s’interruppe dopo che una notte agli operai, saliti sul monte in cerca di un agnello smarrito, apparve la Madonna, che chiesa che la cappella fosse dedicata agli Angeli.

Oltre che per il valore religioso, il santuario si caratterizza anche per il panorama mozzafiato, che si apre sulle colline verdi del Cilento, fino al mare. Il santuario è circondato da boschi dove vivono anche animali particolari come il lupo e il picchio nero. Per raggiungerlo, oltre la strada principale percorribile in auto, vi sono dei sentieri che si inerpicano tra i boschi.

Condividi questo articolo
Exit mobile version