Impianto di telefonia a Castellabate: “più importante il segnale dello smartphone che salute, paesaggio l’ambiente”

Redazione Infocilento

CASTELLABATE. “Secondo il Comandante (della Polizia Locale ndr), in un paese turistico è più importante il segnale dello smartphone che la salute, il paesaggio e l’ambiente”. A dirlo il gruppo di minoranza SiAmo Castellabate. Oggetto della discordia l’impianto di telefonia mobile posizionato a Piazzale dei Rocchi, a ridosso del litorale. Sulla questione non erano mancate polemiche da parte dei cittadini, preoccupati per danni alla salute e al paesaggio. Timori, questi ultimi, raccolti dal gruppo consiliare che aveva chiesto chiarimenti sul caso.

Il comandante dei vigili urbani, Gabriele Falcone, nel rispondere alle richieste ha ricordato di aver “reso proprio parere sull’occupazione dell’antenna alla luce della dimensione minima delle antenne radio consistenti in pochi metri”. Soltanto successivamente ci si è resi conto delle sue effettive dimensioni, dovute anche al carrello su cui essa è montata. A questo punto, anche su sollecito del sindaco Costabile Spinelli è stato chiesto alla Vodafone di spostare l’impianto “individuando altri luoghi privati ma con esito negativo”. Pertanto l’antenna è rimasta lì considerato anche il parere positivo dell’Arpac e dell’ufficio tecnico comunale, nonché del pagamento già effettuato dalla compagnia di telefonia (seimila euro) e del periodo limitato che l’impianto sarebbe dovuto restare in loco, ovvero 4 mesi.

Delle risposte, queste, che non sono piaciute al gruppo di minoranza che si pone delle domande: “L’ufficio tecnico che ha istruito la pratica non si è reso conto che l’antenna poggiava su di un carrello? Ha dato un parere positivo ad occhio? La stessa pratica non è stata poi visionata dal Comandante della Polizia Locale? Neanche lui se n’è accorto? O forse tale carrello non era presente nella domanda presentata dalla Vodafone, motivo per cui si poteva toglierla benissimo adducendo motivazioni giuridicamente inoppugnabili? Per questo motivo con l’interrogazione si chiedeva tutta la documentazione, che invece non è stata inviata”.

“Alla fine si dice che l’antenna non è stata rimossa perché la Vodafone già aveva pagato i 6.000 euro al Comune – dicono i consiglieri d’opposizione – Insomma, per sintetizzare la risposta appena illustrata possiamo dire che: il comandante dà la colpa all’Ufficio tecnico, reo di aver dato il parere; si dichiara sorpreso dalla grandezza dell’antenna; non vuole toglierla perché è stata pagata; pensa che la sicurezza della salute pubblica, del paesaggio e dell’ambiente sia sacrificabile per qualche giga in più”.

“Il Sindaco, gli assessori e i Consiglieri di maggioranza in tutto questo chiudono gli occhi e si dichiarano a loro volta impotenti! Intanto siamo al 12 settembre e l’antenna è ancora lì”, concludono dall’opposizione.

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