Camerota, Corte d’Appello sul caso Saggiomo: era ineleggibile

Sergio Pinto

La Corte d’Appello ha rigettato il ricorso del consigliere comunale di Camerota, Giancarlo Saggiomo, avverso l’ordinanza di primo grado emessa dal Tribunale di Vallo della Lucania che ne aveva dichiarato l’ineleggibilità.

Saggiomo era stato eletto nelle file della minoranza nel giugno 2017 per la lista “Camerota riparte”. Durante il primo consiglio comunale, però, la neo maggioranza guidata da Mario Scarpitta aveva accolto e formalizzato l’eccezione di ineleggibilità sollevata dal consigliere Orlando Laino, anch’egli rappresentante della minoranza ma di diversa corrente, facente capo al gruppo “Viva Camerota”.

Saggiomo era stato così allontanato dall’assise comunale a motivo del suo esercizio di presidente del cda della Calanca s.r. l., società costituita per la gestione di servizi di pubblica utilità di cui l’ente comunale detiene il 51% del capitale. Lo scorso 13 settembre il Tribunale di Vallo della Lucania aveva accolto le tesi dell’amministrazione Scarpitta, rappresentata dall’avvocato Mariangela Agresti, dichiarando il consigliere ineleggibile.

Ieri, 28 agosto 2018, anche la Corte d’Appello di Salerno ha rigettato totalmente l’impugnazione dei legali Brancaccio, Verde e D’Angiolillo, rappresentanti Saggiomo. L’amministrazione Scarpitta, ancora nella persona dell’avvocato Agresti, ha dunque avuto la meglio anche nel secondo grado di giudizio. All’ex consigliere rimane ora la possibilità di ricorrere in Cassazione.

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